Soleimani, la sua tomba divenuta meta di pellegrinaggi
Nel quarto anniversario del martirio del maggiore generale Soleimani, centinaia di migliaia di persone sono accorse a Kerman per visitare il santuario di Hajj Qassem. Il picco di afflusso è stato raggiunto all’ora del martirio, cioè a 1,20 minuti dalla mezzanotte.
Il santuario del martire Qassem Soleimani è diventato una destinazione per fedeli e curiosi dall’Iran e dall’estero. Circa duemila persone visitano il suo santuario ogni giorno. Nel cimitero dei martiri della città di Kerman, si svolgono ogni anno decine di programmi religiosi e culturali.
Usa responsabili dell’assassinio di Soleimani
Gli Stati Uniti sono responsabili di molti atti terroristici, come l’assassinio del gen. Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds dell’Iran, il 3 gennaio 2020. Il generale è stato ucciso durante un’operazione militare con attacco di droni sul suolo iracheno vicino all’aeroporto di Baghdad, e come affermato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, su ordine di Trump.
L’azione degli Stati Uniti è stata una violazione della sovranità nazionale dell’Iraq, un atto di aggressione contro un ufficiale militare iraniano e una chiara violazione del diritto internazionale. Questa azione è considerata un crimine di aggressione secondo lo statuto della Corte penale internazionale presso la quale i suoi autori possono essere perseguiti.
Anche dal punto di vista del diritto consuetudinario relativo ad atti di aggressione, gli Stati Uniti hanno violato i propri obblighi, tra cui la Risoluzione che definisce gli atti di aggressione approvata nel 1970.
di Redazione