Soldati israeliani, allarme salute mentale
Dal 2010, c’è stato un aumento del 40% nel numero di consultazioni che i soldati israeliani nel servizio obbligatorio hanno tenuto con ufficiali della sezione salute mentale dell’esercito, secondo un rapporto pubblicato dal giornale sionista Haaretz. Le fonti militari sioniste (servizio di salute mentale) hanno definito l’aumento “drastico” e che sta logorando i terapeuti e la loro capacità di rispondere correttamente, ha aggiunto il rapporto.
I dati mostrano che circa 44mila soldati in tutti i comandi e settori dell’esercito israeliano hanno richiesto un appuntamento con l’ufficiale responsabile dell’ufficio salute mentale della loro unità nel 2017, rispetto ai 39.400 del 2013. Il rapporto riferisce che il sistema sanitario dell’esercito israeliano ha affermato che tra gennaio 2015 e aprile 2016 ci sono stati circa 16mila incontri tra soldati e ufficiali della salute mentale (molti soldati si sono incontrati più di una volta con gli ufficiali del reparto).
“Secondo le statistiche rilasciate di recente al Movimento per la libertà di informazione, nel 2017 circa 4.500 coscritti sono stati congedati nel 2017 per motivi di salute mentale, rispetto ai 4.190 del 2016 e 4.125 nel 2013, con un aumento progressivo del 15% dal 2013. I principali pazienti dei servizi di salute mentale sono soldati delle forze di terra israeliane, di cui fanno parte le unità speciali dell’esercito e le principali brigate da combattimento”.
Il rapporto attribuisce il forte aumento delle consultazioni sulla salute mentale in parte al “duro contesto socioeconomico di ampie fasce della popolazione, insieme a una motivazione ridotta a servire, al desiderio di guadagnare denaro e di usare il tempo per le esigenze personali dei soldati. L’aumento drastico naturalmente intensifica il burnout tra i terapeuti, e questo burnout rischia di ridurre la loro capacità di comprendere e aumentare la probabilità di una risposta aggressiva da parte dei soldati contro i terapeuti”.
Questi sono i risultati di un indottrinamento fondato sull’odio verso il diverso e soprattutto verso il popolo palestinese. Non sorprende il fatto che la mente umana non tolleri le atrocità che giornalmente i soldati israeliani commettono verso donne e bambini palestinesi. La mania di grandezza e la criminale follia segneranno il destino del regime sionista.
di Giovanni Sorbello