Siria, mercenari filo-turchi rubano antichi manufatti
Mercenari al servizio del regime turco hanno iniziato una nuova operazione per rubare antichi manufatti dalla città nord-occidentale di Afrin, in Siria.
L’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana ha riferito che i mercenari hanno iniziato una nuova operazione di scavo alla ricerca di reperti nel villaggio di Koura, a nord di Aleppo vicino al confine con la Turchia, “sotto una diretta supervisione dell’intelligence turca”.
Secondo le fonti, i militanti stanno usando attrezzature moderne fornite dalle forze turche. L’operazione di scavo e il furto degli antichi manufatti sono condotti “sistematicamente” e controllati dall’intelligence turca.
Le operazioni mirano a vendere i manufatti, che preservano la storia della regione e della sua identità siriana, ai commercianti di antiquariato turchi.
Invasione turca in Siria
Il 9 ottobre scorso, forze militari turche e militanti appoggiati da Ankara hanno lanciato un’invasione transfrontaliera della Siria nord-orientale nel tentativo dichiarato di allontanare i militanti delle Unità di Protezione Popolare (Ypg), dalle aree di confine.
Ankara considera le Ypg, sostenute dagli Stati Uniti, come un’organizzazione terroristica legata al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che rivendica una regione curda autonoma in Turchia dal 1984.
Il 22 ottobre scorso, il presidente russo Vladimir Putin e la sua controparte turca Recep Tayyip Erdogan hanno firmato un protocollo d’intesa che imponeva ai militanti Ypg di ritirarsi dalla “zona sicura” controllata dalla Turchia nella Siria nord-orientale entro 150 ore, dopodiché Ankara e Mosca avrebbero gestito congiuntamente pattuglie intorno alla zona.
di Redazione