Siria e la farsa del sistema missilistico russo S-300
A causa dei tentennamenti e dell’ambiguità della Russia sulla reale attivazione in Siria del sistema di Difesa aerea S-300, il governo di Damasco pare sia intenzionato ad acquistare il sistema di Difesa aerea iraniano Bavar-373. Sebbene sia trascorso più di un anno dalla consegna del sistema missilistico russo S-300 in Siria, per ragioni più o meno oscure questo sistema di Difesa aerea non è mai stato realmente attivato. Per queste ragioni, la Siria ha intenzione di acquistare il sistema di Difesa aerea iraniano Bavar-373.
Secondo un rapporto di Avia.Pro, l’S-300 russo non è mai stato usato per respingere gli attacchi dai tempi di consegna. Nonostante numerosi attacchi sionisti nell’ultimo anno, la ragione “ufficiale” per non utilizzare l’S-300 in Siria è che i sistemi di Difesa aerea semplicemente non vedono gli aerei israeliani. Secondo altre fonti, invece, la ragione sta nella volontà russa di non volersi schierare contro Israele e quindi, chiudere un occhio sui raid israeliani.
Finora funzionari siriani e iraniani non hanno confermato la notizia della vendita in Siria dell’ultimo sistema missilistico di Difesa iraniano “Bavar-373”. Il sistema missilistico progettato e costruito a livello nazionale Bavar-373, è stato presentato durante una cerimonia tenutasi a Teheran nell’agosto 2019.
Il sistema di Difesa aerea a lungo raggio è in grado di rilevare fino a 100 bersagli, rintracciarne 60 e coinvolgerne sei contemporaneamente. Una caratteristica distintiva del Bavar-373 è il suo sistema di lancio verticale con lanciatori quadrati, utilizzato principalmente per la Difesa aerea su navi da guerra. Bavar-373 utilizza un radar di controllo del fuoco ad array a lungo raggio, chiamato Me’raj-4. Il sistema di Difesa aerea impiega tre diversi tipi di missili per colpire bersagli a varie quote.
Doppio gioco russo in Siria
Sono altri gli aspetti che teniamo a sottolineare e condannare. Non discutiamo sugli accordi poco limpidi che Putin chiude con Usa, Turchia o Israele, ma condanniamo la complicità nelle aggressioni americane e israeliane. In Siria, non passa giorno in cui aerei della coalizione americana o israeliani non effettuino attacchi sulla popolazione. Questo accade con la complicità della Russia che, volendo, con tutti i sistemi di Difesa schierati nel Paese potrebbe tranquillamente intervenire per difendere la popolazione. A tal proposito, restiamo sempre in attesa di vedere realmente attivato il sistema di Difesa aerea S-300 che la Russia consegnò anni fa alla Siria. Avere un tale sistema attivo metterebbe nei guai l’aviazione israeliana che fino ad oggi ha avuto gioco facile. Purtroppo, dietro a tutto questo c’è un tacito quanto vergognoso accordo tra Putin e Netanyahu. La Russia difende solo ed esclusivamente le proprie basi militari in territorio siriano.
A tal proposito, il Presidente della Commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del Parlamento iraniano, Heshmatollah Falahatpishe, ha criticato la Russia per aver disattivato il suo sistema di difesa missilistica S-300 schierato in Siria, durante i raid aerei israeliani. Il funzionario iraniano ha fatto queste osservazioni nel corso di un’intervista con l’agenzia di stampa della Repubblica islamica dell’Iran (Irna).
di Giovanni Sorbello