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Siria, civili in fuga dall’inferno di Yarmouk

Siria – In una dichiarazione rilasciata ai media arabi martedì 14 aprile, e segnalato dalle maggiori agenzie di stampa internazionali, il ministro dell’Informazione siriano Omran ha reso noto che è sceso a 6mila il numero di civili presenti nel campo palestinese di Al-Yarmouk, a sud di Damasco. Il primo aprile, giorno in cui è partita l’offensiva dell’Isis contro i residenti del campo, i civili presenti erano 18mila.

L’esercito siriano, in collaborazione con le fazioni palestinesi, sta adoperando da giorni per evacuare i civili palestinesi e siriani e trova loro un posto sicuro. Nelle stesse ore, Pierre Krahenbuhl, capo dell’Unrwa, in una conferenza stampa, ha dichiarato che in questa fase gli obiettivi primari sono riusciti a evacuare il maggior numero di civili dal campo e portare loro richiesti. Occorre inoltre assicurare loro protezione contro la violenza delle bande armate che ancora si trovano a Yarmouk. “Con la collaborazione del governo siriano, abbiamo offerto aiuto alle 500 persone che hanno lasciato il campo e si trovano ora nella città di Yalda. L’Unrwa collabora e si coordina con il governo siriano per trovare un posto dove i civili trovano trovare aiuto e assistenza ”.

Nel frattempo, fonti siriane, citate da HispanTv, hanno dato l’annuncio del ritiro dell’Isis dal campo. “Centinaia di miliziani dell’Isis sono tornati alla loro roccaforte nella vicina Hajar al-Aswad, da dove 16 giorni fa avevano sferrato l’attacco contro i civili di Yarmouk. La maggior parte di essi si è ritirata dopo violenti scontri”, hanno riferito alcuni residenti del campo.

Al-Yarmouk, uno dei più grandi campi profughi palestinesi, che ha accolto fino al 2011 circa 160mila rifugiati, fu fondato nel 1957. Prima della guerra in Siria, assomigliava più a un quartiere periferico che a un campo profughi; aveva scuole, moschee e altri luoghi di ritrovo; tre strade principali piene di negozi, taxi e minibus attraversavano il campo. Nel complesso, le condizioni di vita dei residenti erano di gran lunga migliori che negli altri campi, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (Unrwa). Poi, nel 2011, la disastrosa guerra che ha insanguinato la Siria, ha colpito anche Yarmouk e i suoi abitanti. Hanno fatto il giro del mondo le immagini agghiaccianti dei residenti in condizione di malnutrizione. Mentre i “ribelli”, che avevano occupato il campo, si impadronivano sistematicamente degli aiuti umanitari che il governo di Damasco cercava di far entrare per arginare la miseria dilagante e la disperazione dei civili.

A maggio 2014 l’Unrwa, in collaborazione con l’Undp (United Nations Development Programme) e il Scpr (Syrian centre for policy research), aveva stilato un rapporto – “Umanità Dilapidata” – in cui venivano descritte le condizioni di estrema indigenza in cui versavano i residenti di Al-Yarmouk. Dal I aprile, Yarmouk è divenuto il luogo simbolo della guerra siriana.

di Manuela Comito

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