Cronaca

Sanità italiana, mancano 53mila infermieri

La Sanità italiana sale alle cronache per eventi infausti che troppe volte accadono nei nosocomi, vittime di mala sanità se ne contano sempre troppi ma a vedere bene le cose se è vero che in alcuni casi si tratta di errori dovuti ad imperizia e approssimazione, in molti altri casi i problemi si manifestano per un sintomo ben conosciuto dalla politica e mai del tutto affrontato in modo decente. Parliamo della carenza del personale; in Italia il settore della sanità vive in un perenne stato emergenziale dovuto alla mancanza di personale medico ed infermieristico.

sanitàEd è sul settore infermieristico che arriva l’ultima notizia in ordine di tempo, un allarme lanciato dai sindacati della capitale che lamentano il blocco delle assunzione che ha congelato il turnover negli ospedali e negli ambulatori territoriali; stando a quanto dichiarato dai sindacati, ma la cosa riguarda l’intero territorio nazionale, in Italia mancano 53mila infermieri. A pagare maggiormente lo scotto sono regioni come il Lazio e la Campania dove ne servirebbero 9mila.

Se tutto fosse nella norma un infermiere dovrebbe assistere sei malati per turno, ma nella situazione in cui ci si trova il numero è raddoppiato sino ad arrivare a toccare i 17 pazienti e questo nella sola Campania; senza considerare che ogni medico avrebbe bisogno di almeno tre infermieri per coprire l’assistenza h24 sul paziente, i numeri invece dicono che gli infermieri a disposizione sono solamente due, ma è un dato oscillante in quanto in alcune strutture si arriva alla singola unità.

Il blocco delle assunzioni, secondo Michelangelo Librandi, segretario nazionale della Uil è il nodo di Gordio che ha devastato il mondo sanitario; blocco delle assunzioni che viene puntualmente rinnovato da tutte le finanziarie prodotte da dieci anni a questa parte; un’altra parte di responsabilità è dovuta anche al numero chiuso per i corsi di Scienze Infermieristiche: insomma servono infermieri, ma il blocco delle assunzioni che impedisce di sostituire chi va in pensione rende impossibile effettuare il turnover per dare forze e formazione fresche alla sanità nazionale.

Nell’ultimo test di ingresso che si è tenuto il 12 Settembre 2018 hanno partecipato 78mila studenti per appena 23.487 posti disponibili, ed il corso di laurea più richiesto è proprio quello per infermiere dopo quello di fisioterapista con 14.758 posti da contendersi nei test; a fare la differenza è anche la regione, infatti 3.219 posti nel Lazio e 2.162 nella Lombardia che si piazza al secondo posto seguita dal Veneto con 1,321 posti e per avere un quadro desolante della situazione del sud Italia basta vedere il Molise con solo 75 posti disponibili.

Il problema della sanità purtroppo non nasce oggi e non lo si risolverà in breve tempo; è un problema atavico che si porta dietro scelte politiche ben precise messe in atto dai primi governi Berlusconi che hanno sempre avuto la fregola di creare una sanità che si avvicinasse al mito della sanità americana ossia a pagamento per avere i servizi migliori tralasciando del tutto il servizio pubblico. Il risultato che si è ottenuto ha peggiorato la situazione in quanto la sanità pubblica è quella alla quale qualsiasi cittadino si rivolge per la risoluzione di un problema di salute, è gratuita e molte volte composta da eccellenze mediche ed infermieristiche. Il punto è che per riuscire a conoscere queste eccellenze bisogna attendere nelle liste di attesa e molte volte il problema ha necessità di essere risolto nel giro di breve tempo ed ecco ricomporsi il gioco dell’oca: si opta per il privato. E’ storia risaputa.

L’assenza del personale infermieristico manifesta un altro disagio che vede colpevole in parte anche la professione; politicamente debole non è in grado di far valere la propria posizione lavorativa e questo ne fa una macchietta che viene trattata quasi con fastidio dalla politica che se deve muoversi, lo fa per accontentare la lobby dei medici molto presente negli scranni parlamentari e sicuramente molto meglio organizzata e compatta nel manifestare malessere.

Le mancate assunzioni di infermieri e medici altro non sono che un macabro gioco sulla pelle della cittadinanza italiana e su quella dei pazienti che ogni giorno volenti o dolenti entrano in contatto con il mondo ospedaliero.

di Sebastiano Lo Monaco

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