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Sahel, militari italiani al servizio dei francesi

Era nell’aria già da marzo, quando in piena pandemia Emanuel Macron venne in Italia, a Napoli, con tanto di giro turistico in una città completamente deserta. I militari delle forze speciali italiane affiancheranno l’esercito francese nel Sahel e precisamente nel territorio del Mali. L’operazione Takuba, che in lingua Tuareg significa “spada”, sarà sicuramente guidata dalle forze speciali transalpine che in quella zona hanno ormai messo radici.

Sahel e la difesa degli interessi francesi

Pressanti richieste nei mesi scorsi sono giunte dal ministro della Difesa francese, Florence Parly. Il ministro aveva lanciato un appello all’Europa chiedendo un aiuto consistente per formare gli eserciti nel Sahel in modo da contrastare le minacce che la Francia si trova ad affrontare quotidianamente. La task force formata da militari francesi, italiani e inglesi farà base nel Mali. A dare manforte ci saranno anche le forze speciali svedesi, belghe, estoni e ceche.

Il territorio che i militari italiani troveranno è molto pericoloso soprattutto dopo gli ultimi attentati in Niger. Le forze speciali dovranno contrastare le cellule terroristiche affiliate a quello che rimane di Al-Qaeda e Isis, ancora attive nella zona del Sahel. Oltre a garantire gli interessi francesi nell’area, si cercherà di arginare le azioni dei gruppi terroristici che hanno portato alla morte di 4mila persone nel solo 2019, tra questi oltre 20 militari francesi.

Anche se è difficile stabilire la matrice dei diversi attacchi, negli anni sono state identificati i numerosi “avversari” che la task force potrebbe trovarsi a fronteggiare. I gruppi atttvi sono Etat Islamique dans le Grand Sahara in Niger, Al-Qaeda nel Maghreb, Mouvement pour l’unicité et le jihad en Afrique de l’Ouest, Al-Mourabitoun, Boko Haram e altre sigle minori che rappresentano cellule affiliate all’Isis.

L’Italia si andrà a posizionare in un ginepraio, tra le dune dell’Africa Sub-Sahariana, a combattere tuareg radicalizzati, con tutto quello che ciò comporta. il Consiglio dei ministri ha approvato il 23 Maggio il Decreto missioni nella quale si legge che il sostegno italiano comporterà il dispiegamento delle forze speciali accompagnati da elicotteri HH-90 e AH-129D. Quindi, si tratterà di una missione “Combat” con l’obiettivo nemmeno troppo velato di dare la caccia ai tuareg in modo tale da lasciar spazio alle azioni francesi che nella zona alimentano i regimi corrotti.

Cosa c’entra l’Italia in tutto ciò?

Parrebbe nulla, ma il gioco che si è messo in atto a Bruxelles con l’emergenza Covid-19 e la mole di denaro che è arrivata nelle casse dello Stato italiano ha richiesto un gioco delle parti tra Conte e Macron, visto che il secondo ha molta più voce in capitoli sui tavoli delle trattative dimostrando ancora una volta che la politica estera italiana è dettata da un’improvvisazione che definire dilettantesca è fargli un complimento.

di Sebastiano Lo Monaco

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