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Riparte il mercato automobilistico iraniano

di Redazione

L’allentamento delle sanzioni imposta all’Iran inizia a ridare ossigeno all’economia e al commercio della Repubblica Islamica. Negli ultimi giorni gli Stati Uniti non si sono opposti al ritorno delle case automobilistiche europee nel mercato in Iran, a differenza dei gruppi americani che ancora gli viene impedito di investire nel mercato iraniano.

Teheran questa settimana ospita una conferenza internazionale per l’industria automobilistica e prevede il coinvolgimento di importanti aziende internazionali come la Benz, Volkswagen, Renault, Peugeot, Kia e Toyota, ma non si ha certezza sulla partecipazione delle aziende americane General Motors e Ford.

Il mercato automobilistico in Iran è stato danneggiato dalle sanzioni americane imposte nell’estate del 2013, ma rimosse all’inizio del 2014 nell’ambito dell’accordo concluso tra il Gruppo 5+1 e l’Iran sul ​​programma nucleare di Teheran.
Questo accordo è stato esteso la scorsa settimana a Vienna nella speranza di raggiungere un accordo finale entro il primo luglio 2015.

Al momento le aziende statunitensi non possono effettuare affari in Iran, compreso il settore automobilistico. Il mercato iraniano, tra i più fiorenti del Medio Oriente, è stato colpito pesantemente nel 2012 con sanzioni imposte dagli Stati Uniti che impediscono i trasferimenti internazionali. Le aziende più importanti tra cui la Peugeot-Citroen, la Renault e la Hyundai si sono viste costrette a lasciare il Paese.

La revoca delle scellerate sanzioni nel settore automobilistico iraniano e la possibilità di raggiungere un accordo definitivo sul dossier nucleare, hanno stimolato un rinnovato interesse delle aziende automobilistiche straniere per il mercato iraniano. Ci si augura che dopo decenni di vili attacchi e ostilità contro la Repubblica Islamica dell’Iran, si possa aprire finalmente una nuova era nei rapporti tra l’Occidente e Teheran. Forse, anche i più ottusi sostenitori anti-iraniani si stanno rendendo conto che una Repubblica Islamica libera da sanzioni ed embargo, oggi può essere utile e determinante per tutti.

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