AfricaPrimo Piano

Repubblica Centrafricana: caschi blu protagonisti di stupri e violenze

di Carolina Ambrosio

Nella Repubblica Centrafricana si sono registrati casi di violenza sessuale da parte di tre soldati Onu impegnati nell’operazione Minusca (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in the Central African Republic). La missione ha avuto inizio nel 2014 con un personale composto da 10750 truppe militari e 2120 di polizia, dapprima sotto gli auspici dell’Unione Africana e poi delle Nazione Unite, con il compito di ristabilire la calma e la sicurezza in un Paese fortemente destabilizzato dalla guerra civile e dalle violenze di entrambe le fazione, milizia Seleka e anti-Balaka.

Già nei mesi passati si sono avute notizie di violenze e sfruttamento a sfondo sessuale di alcuni bambini. Di questi abusi erano stati riconosciuti colpevoli alcuni soldati delle truppe mandate dalla Francia in Repubblica Centrafricana subito dopo il colpo di Stato del settembre 2013, per sedare le violenze e ristabilire la sicurezza, in un’ottica vagamente coloniale.

Le accuse più recenti riguarderebbero soldati della vicina Repubblica Democratica del Congo, anch’essa presente con un personale di circa 900 soldati impegnati nell’operazione Minusca. L’accusa è mossa dalle famiglie delle vittime che, in un’intervista, hanno aggiunto che le violenze avvenivano nella città di Bambari, nella provincia di Ouaka. Questi sembrerebbero tutt’altro che episodi sporadici. Dal 2014 sono pervenute molte denunce di violenze, di cui molte a sfondo sessuale.

A tal proposito, è stato istituito un comitato incaricato di analizzare e indagare il modo in cui l’Onu ha gestite le accuse, guidato da Marie Deschamps, con un passato alla Corte Suprema canadese. Gli organi dell’operazione Minusca hanno annunciato di rendere disponibile tutti gli atti per le indagini.

Nel frattempo la calma e la sicurezza non sono state ristabilite e il personale dell’operazione è diminuito: 8300 truppe militari e 1500 di polizia. Anzi, secondo il rapporto di Amnesty International “Erased identity: Muslims in ethnically cleansed areas of the central African republic”, le varie milizie sono protagoniste di varie violenze e violazioni del diritto internazionale a discapito delle comunità musulmane, a maggioranza ciadica e/o sudanese.

Mostra altro

Articoli correlati

Check Also
Chiudi
Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi