Medio Oriente

Regime saudita lancia la propria industria militare

Il regime saudita, tra i principali importatori di armi al mondo, ha lanciato un programma per autorizzare le aziende del settore industriale militare alla produzione di armamenti. L’Autorità generale per le industrie militari (Gami) ha annunciato la scorsa settimana l’inizio della ricezione delle domande di licenza per le aziende per la fabbricazione di armi da fuoco, munizioni, esplosivi militari, equipaggiamento militare, equipaggiamento militare individuale ed elettronica militare nel regno. Il governatore della Gami, Ahmed al-Ohali, ha descritto la mossa come un passo significativo verso l’attrazione degli investimenti nazionali ed esteri nel settore, secondo quanto riferito dalla Saudi Press Agency. 

Il sovrano di fatto dell’Arabia Saudita, il principe ereditario Mohammed bin Salman, che ha attirato critiche per aver seguito le politiche conflittuali nella regione, ha già detto che vuole che il regno produca metà delle sue attrezzature militari a livello nazionale.

Nel marzo 2015 – solo due mesi dopo essere stato nominato ministro della Difesa, il giovane principe ha autorizzato la guerra a guida saudita contro lo Yemen. Riyad e i suoi alleati – compresi gli Emirati Arabi Uniti – hanno avviato una guerra che ha ucciso ad oggi 91mila civili yemeniti.

Riyadh ha invaso lo Yemen nel tentativo di reinstallare l’ex regime alleato saudita ed eliminare il movimento Houthi Ansarullah, ma non è riuscito a raggiungere nessuno di questi obiettivi. Nel gennaio 2016, Riyadh ha interrotto le relazioni diplomatiche con Teheran per le proteste in Iran a seguito dell’esecuzione di un religioso sciita in Arabia Saudita.

Usa maggiori fornitori di armi per regime saudita

L’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri) ha riferito all’inizio di quest’anno che l’Arabia Saudita è diventata il principale importatore di armi al mondo dopo che le sue importazioni di armi nel 2014-2018 sono aumentate del 192%, rispetto ai cinque anni precedenti.

Nel 2017, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha concluso un accordo sulle armi con l’Arabia Saudita per un valore di quasi 110 miliardi di dollari (350 miliardi in 10 anni). Per decenni, l’Arabia Saudita ha attinto alle sue abbondanti risorse petrolifere per sottoscrivere le sue stupende bollette militari, ma la guerra in Yemen e altrove sta divorando le riserve di cassa del regno.  

Lo scorso mese, il re Salman ha sostituito il ministro dell’Energia del Paese, Khalid al-Falih, con uno dei suoi figli, nominando il principe Abdulaziz bin Salman nella posizione. Gli analisti sostengono che la mossa potrebbe suscitare preoccupazioni sull’equilibrio di potere nel regno e portare a politiche più politicizzate nel settore petrolifero.

di Giovanni Sorbello

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