Raisi: “Occidente complice dei crimini di Tel Aviv”
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha denunciato la complicità degli occidentali nei crimini di Tel Aviv contro il popolo palestinese. Ha fatto queste osservazioni durante un messaggio diffuso martedì in occasione del 75° anniversario del giorno della Nakba (catastrofe).
Il regime israeliano rivendicò la propria esistenza quel giorno del 1948 dopo aver occupato vaste aree dei territori palestinesi in una guerra sostenuta dall’Occidente. “Dal giorno che è stato giustamente chiamato il ‘Giorno della Catastrofe’, il regime sionista ha provocato lo sfollamento di milioni di palestinesi e ha consentito massacri, uccisioni mirate di attivisti palestinesi e gente comune”, si legge nel messaggio.
Da allora, il regime di occupazione ha anche causato la distruzione di case, fattorie e imprese dei palestinesi, ed è stato responsabile della violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale contro di loro, ha aggiunto.
Il regime ha evitato con successo ogni tipo di responsabilità per le sue azioni contro i palestinesi e gli altri popoli della regione grazie al fermo sostegno da parte di Washington, che ha invariabilmente posto il veto a tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite che ritenevano Tel Aviv responsabile delle atrocità.
Raisi ha affermato che l’Iran condanna i crimini del regime israeliano e ha ribadito l’enfasi sulla “proposta democratica” della Repubblica Islamica per la risoluzione politica della crisi che si è manifestata sotto forma di occupazione della Palestina.
Inoltre, il presidente iraniano ha ribadito il sostegno di Teheran alla “causa legittima” del popolo palestinese di liberare i propri territori e stabilire uno Stato “indipendente e integrato” in tutti i territori storici palestinesi, con la città santa occupata di Gerusalemme come suo capitale.
di Redazione