Raisi: “Paesi sviluppati privi di etica e spiritualità”
Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha affermato che molti Paesi sviluppati soffrono di una mancanza di “etica e spiritualità”, aggiungendo che dovrebbero essere compiuti sforzi per creare società che incarnino tali valori.
“I bisogni degli esseri umani non si limitano allo sviluppo e alla prosperità”, ha dichiarato il presidente Raisi in un incontro lunedì a Teheran con il leader della Chiesa assira dell’Est, Mar Awa Royel II. “Uno dei bisogni più essenziali dell’umanità in quelle società è la spiritualità, l’etica e la connessione con Dio, che sono state trascurate”, ha aggiunto.
Il presidente ha affermato che il fondamento della civiltà e dell’umanità, come annunciato dai profeti divini, si basa sul ragionamento, la spiritualità, la moralità e la giustizia. Raisi ha sostenuto che il netto contrasto tra due campi opposti – quelli che sposano l’etica e la moralità e quelli che ne sono privi – non è mai stato più evidente che nella lotta al terrorismo.
“I terroristi takfiri che hanno commesso atrocità nella nostra regione con il falso pretesto della religiosità, non erano minimamente devoti alla religione e alla moralità. Tuttavia, coloro che si sono opposti a quei criminali e hanno liberato la regione dal loro flagello, inclusi i martiri tenente generale Qassem Soleimani e Abu Mahdi al-Muhandis, erano armati di fede ed etica autentiche”.
Awa III, a sua volta, ha espresso il suo apprezzamento per l’impegno della Repubblica Islamica dell’Iran nel dialogo interreligioso e nel rispetto delle religioni monoteiste. Il leader della Chiesa assira dell’Est ha affermato di sperare che questi valori condivisi continuino a favorire l’amicizia e la buona volontà tra le diverse comunità religiose.
di Redazione