Qatar sospende aiuti a Gaza su pressione israeliana
Il Qatar tratterrà i fondi previsti per Gaza il prossimo mese a causa delle pressioni da parte del regime sionista. La decisione arriva dopo che Israele ha dichiarato di voler annettere gran parte della Cisgiordania occupata, secondo quanto riportato da Israel 13 Channel 13. Ciò avviene dopo che il Qatar ha fornito 1,5 milioni di dollari in aiuti all’Agenzia delle Nazioni Unite per i soccorsi e i lavori per i rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) a sostegno del programma di assistenza alimentare dell’organismo a Gaza.
Qatar s’inchina alla decisione israeliana
Il regime occupante prevede di annettere il prossimo 1 luglio la Valle del Giordano e gli insediamenti occupati in Cisgiordania. Le stime palestinesi indicano che il piano di annessione coprirà oltre il 30 percento della Cisgiordania.
Per alleviare le difficoltà economiche e aiutare a calmare le tensioni lungo la recinzione di Gaza, il Qatar ha fornito oltre 150 milioni di dollari nel 2019 per acquistare carburante per la sola centrale elettrica di Gaza e fornire dispense mensili in contanti a quasi 70mila residenti dell’enclave.
Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico del movimento di Resistenza palestinese Hamas, ha invitato i leader politici nel mondo arabo e musulmano a unire le mani in difesa della causa palestinese ed escogitare meccanismi per fermare il piano del regime per annettere gran parte della Cisgiordania occupata.
“Crediamo nel ruolo e nella responsabilità storica dei partiti e delle organizzazioni politiche nel mondo arabo e musulmano nei confronti della Palestina e della sua giusta causa, della protezione delle terre palestinesi e del sostegno ai legittimi diritti della nazione palestinese”, ha scritto mercoledì Haniyeh in una lettera indirizzato a oltre 120 capi di partiti e organi politici nei Paesi arabi e musulmani mercoledì.
Hamas chiede unità contro decisione criminale di Israele
Ha chiesto un’azione urgente per far fronte alla decisione “criminale e razzista” del regime sionista di espropriare fasce di terra palestinese in Cisgiordania, Gerusalemme e nella valle del Giordano. Haniyeh ha chiesto la salvaguardia delle santità islamiche e cristiane e l’adozione di misure contro la giudaizzazione di Gerusalemme e la divisione del complesso della moschea di al-Aqsa.
L’alto funzionario di Hamas ha anche chiesto conferenze di emergenza in tutto il mondo arabo e musulmano al fine di assumere una posizione unitaria di fronte ai piani elaborati dagli Stati Uniti Stati e finalizzati alla liquidazione della questione palestinese. Haniyeh ha sottolineato l’importanza di una forte comunicazione tra i parlamenti arabi e musulmani nel contrastare i progetti di espansione degli insediamenti israeliani.
L’alto funzionario palestinese ha esortato i partiti e le organizzazioni politiche arabe e musulmane a rimanere in prima linea nel respingere i tentativi di normalizzazione con il regime e a mobilitare l’opinione pubblica affinché agisca in tutti i campi politici, mediatici e umanitari per sostenere il popolo palestinese nell’assediata Striscia di Gaza, in Cisgiordania e Gerusalemme.
di Yahya Sorbello