Il presidente russo Vladimir Putin, nel corso di una visita a sorpresa in Siria, ha ordinato alle forze militari russe di iniziare il ritiro dal Paese arabo.
Putin ha visitato oggi la base aerea russa di Hmeymim nella provincia di Latakia ed ha anche avuto colloqui con il presidente siriano Bashar al-Assad. Il leader russo si è congratulato con le sue truppe per la sconfitta di Daesh in Siria, affermando che la minaccia del terrorismo è stata in gran parte rimossa nel Paese.
“Il compito di combattere i terroristi in Siria, un compito che era essenziale risolvere con l’aiuto dell’uso della forza armata, è stato risolto in gran parte e in modo spettacolare”, ha dichiarato Putin. Il presidente russo ha sottolineato che Mosca manterrà la base aerea di Hmeymim a Latakia, così come la struttura navale russa nel porto siriano di Tartous “su base permanente”. Putin ha fatto una sosta nella base di Hmeymim durante il suo viaggio in Egitto, dove arriverà in giornata.
Da settembre 2016, Mosca ha iniziato una imponente preso azione militare contro Daesh e altri gruppi terroristici dietro richiesta ufficiale del governo di Damasco. La decisione di Putin è arrivata pochi giorni dopo che ha dichiarato una “vittoria completa” sul gruppo terroristico Daesh su entrambe le rive del fiume Eufrate in Siria, sottolineando l’importanza di passare a un processo politico per porre fine alla crisi nel Paese arabo.
Grazie alla lucida visione politica ed al crescente peso acquisito, Vladimir Putin intrattiene rapporti, spesso stretti e cordiali, con tutti gli attori dell’area; pur avendo un’alleanza con l’Asse della Resistenza, il soggetto politico in ascesa e vincitore nelle crisi mediorientali, ha strette relazioni con Israele; con l’Arabia Saudita e con il Qatar; con l’Egitto e con chi sostiene la Fratellanza Musulmana; con i curdi siriani e con la Turchia. Questa sua capacità ha reso la Russia centrale nell’architettura politica del Medio Oriente, ed affidabile mediatrice delle crisi in corso.
di Redazione
