Prigionieri palestinesi in sciopero della fame
Prigionieri palestinesi – Dieci mesi fa, le forze israeliane hanno arrestato il giocatore di football palestinese Guevara al-Namoura e lo hanno tenuto dietro le sbarre senza accusa né processo in base alla cosiddetta detenzione amministrativa ritenuta illegale in base al diritto internazionale. Tre mesi dopo sua moglie incinta diede alla luce il loro primo figlio, una figlia di nome Julia.
Questo mese il suo ordine di detenzione amministrativa doveva finire, tuttavia il regime israeliano ha esteso la sua detenzione illegale. Due settimane fa, Guevara ha iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato per protestare contro la sua detenzione illegale, sperando di vedere la sua piccola Julia di sette mesi.
Guevara non è solo. Almeno altri 14 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane sono in sciopero della fame per protestare contro la loro ingiusta detenzione amministrativa senza accusa né processo.
La Commissione per gli affari dei prigionieri ha rivelato che le autorità carcerarie israeliane maltrattano i detenuti in sciopero della fame e li hanno trasferiti in isolamento per costringerli a porre fine alla loro protesta. Israele utilizza la cosiddetta politica di detenzione amministrativa per arrestare e trattenere i palestinesi senza presentare accuse formali.
Tel Aviv insiste sul fatto che sono stati arrestati in base a rapporti segreti inaccessibili ai prigionieri e ai loro avvocati. I gruppi per i diritti umani affermano che Israele dovrebbe perseguire quei prigionieri o rilasciarli, in particolare che gli ordini di detenzione possono essere rinnovati a tempo indeterminato e i detenuti potrebbero rimanere in prigione fino a 10 anni.
Oltre 5mila prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane
Israele detiene oltre 5mila palestinesi nelle sue carceri, comprese centinaia che sono tenuti dietro le sbarre senza alcuna accusa o processo.
Per i prigionieri palestinesi, lo sciopero della fame è un tentativo di smascherare la politica illegale di detenzione amministrativa di Israele. Il regime di Tel Aviv, tuttavia, continua ad essere intransigente nell’affrontare le richieste legali degli scioperanti per assicurarsi che nessun altro prigioniero segua lo stesso percorso in futuro.
di Redazione