Prigionieri palestinesi in sciopero della fame
I prigionieri palestinesi incarcerati nella prigione militare israeliana di Ofer hanno iniziato uno sciopero parziale rifiutandosi di consumare i pasti in segno di protesta contro l’escalation della repressione e degli attacchi del servizio carcerario israeliano.
Secondo l’Associazione Palestinian Prisoners Club, per quasi due settimane i prigionieri del carcere di Ofer sono stati oggetto di molestie, inclusi raid notturni a sorpresa e attaccati con con spray velenosi, oltre a negligenza medica deliberata. Centinaia di palestinesi, inclusi minori, sono detenuti nella prigione di Ofer.
Prigionieri palestinesi e complicità internazionale
In un rapporto pubblicato il 2 dicembre dal gruppo Addameer per i diritti dei prigionieri con sede a Ramallah, il gruppo ha evidenziato diversi casi di bambini palestinesi arrestati e gravemente maltrattati dall’esercito israeliano.
Un esempio è il quindicenne SJ, che è stato arrestato una settimana dopo aver subito un’operazione di ernia. Secondo Addameer, il bambino è stato fatto correre per 50 metri con le braccia ammanettate dietro la schiena. I soldati lo hanno picchiato dove aveva subito l’operazione fino al punto da farlo svenire. Il bambino è stato lasciato per terra all’aperto, ammanettato, per 30 ore, prima di essere trasferito in ospedale.
Davanti a questo scempio di crimini e disumanità, resta il complice immobilismo della comunità internazionale.
di Redazione