di Redazione
“A breve inizieranno i colloqui al Cairo con Israele e intermediari egiziani per concludere uno scambio di prigionieri”, ha riferito ieri alla stampa Mohammed Nazel, un alto funzionario dell’ala politica di Hamas. Queste dichiarazioni seguono quelle fatte dal leader di Hamas, Ismail Haniyeh a Press Tv, in cui affermava che: “La causa dei nostri prigionieri è la nostra priorità, raggiungere la loro libertà è il nostro dovere”.
Nel 2011, il movimento di resistenza palestinese aveva già raggiunto un accordo per uno scambio di prigionieri con il regime israeliano. Hamas attualmente detiene i corpi dei soldati israeliani Hadar Goldin e Oron Shaul. Secondo fonti palestinesi, circa 7mila palestinesi sono detenuti in 17 carceri israeliane, molti dei quali senza accusa né processo. Il 26 settembre, il Centro Ahrar per i prigionieri ha riferito che Israele detiene 540 palestinesi senza processo.
L’organizzazione palestinese dei diritti umani ha osservato che il numero dei palestinesi in detenzione amministrativa israeliana è il più alto dal 2008. Secondo il gruppo, Israele utilizza la politica di detenzione per decine di palestinesi arrestati a giugno, in seguito alla sospetta scomparsa e successiva morte di tre coloni israeliani in Cisgiordania.
La detenzione amministrativa è una reclusione senza processo che permette ad Israele di incarcerare i palestinesi per un massimo di sei mesi. Il provvedimento di fermo può essere rinnovato per periodi di tempo indefiniti.
