Pnrr – Per trattare questo argomento bisogna partire da due nomi: Marcello Gemmato, responsabile Sanità per Fratelli d’Italia nonché sottosegretario alla Salute e Andrea Mandelli, responsabile Sanità per Forza Italia. Alla Sanità mancano soldi, personale, strutture che il più delle volte sono fatiscenti se non del tutto inadatte ad ospitare reparti ospedalieri.
Dove non mancano i soldi è il settore farmacie. Infatti, i due politici sopracitati sono, per puro caso, rispettivamente farmacista e presidente dell’Ordine dei Farmacisti. Cosa hanno pensato bene di fare? Hanno indirizzato 150milioni di euro sotto la voce “Remunerazione aggiuntiva”, il loro settore.
Presidi di prossimità e farmacie
Le cosiddette “Case di Comunità”, in origine presenti presso il Pnrr, stando all’ultimo rapporto dell’Agenas, sono presenti per l’8% nel territorio nazionale. In origine dovevano essere 1430, quelle attive sono appena 122 e sono localizzate soprattutto in Emilia Romagna ma, ed è questo il bello, esistono già da anni e sono le “Case della Salute. Niente di nuovo quindi.
Tra le principali regioni chi sta messa peggio è il Lazio che avrebbe anche individuato le sedi fisiche delle sue case, 135, ma nessuna di essa è attiva. Mancano le strutture, manca il personale ed è dal 2025 che i medici di famiglia dovranno dirottare parte della loro attività dentro queste fantomatiche case. Qui arriva l’inventiva di Mandelli e Gemmato, perché potrebbero essere le farmacie “l’anello di congiunzione tra la Sanità centrale e quella periferica”.
Farmacia dei Servizi
È il neologismo pensato per definire questa attività. Il presidio dovrebbe offrire oltre che i farmaci anche visite ed esami, sfruttando la capillarità di 19mila punti vendita che, per il 90%, è in mano ai privati.
Un po’ come si è fatto durante la fase acuta della pandemia con i tamponi. Le prestazioni sarebbero a carico del bilancio statale e comporterebbe un’ulteriore espansione della Sanità privata convenzionata. Sembra una buona idea, ad una prima occhiata, ma nella realtà è l’ennesimo affare che si compie sulla pelle dei cittadini per ingrassare le tasche di una casta intoccabile.
Pnrr e Sanità pubblica
Le parole del ministro Raffaele Fitto, in una nazione meno faceta dell’Italia, sarebbero apparse su tutte le prime pagine dei giornali, invece sono passate in sordina. “Aver inserito gli ospedali di comunità dentro il Pnrr è stato un errore”, questo quanto affermato da uno dei bracci destri della Meloni.
Eppure il Pnrr nascerebbe con l’obiettivo di dare una “sistemata” al comparto sanitario, quello che il ministro definisce “errore”, servirebbe a sgravare i pronto soccorso dai codici bianchi e verdi che sono la maggioranza degli ingressi e dei codici affibbiati dal triage.
Manca la volontà politica di far tornare il settore sanitario pubblico ai livelli di un tempo. Troppi gli interessi privati, pochi quelli che riguardano una popolazione distratta che si accorge dei problemi della Sanità quando è ormai troppo tardi.
di Sebastiano Lo Monaco