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Houthi: prigionieri sauditi scambiati solo con detenuti palestinesi

Il movimento Houthi Ansarullah ha condizionato la liberazione dei piloti sauditi prigionieri in Yemen con la libertà dei palestinesi detenuti nelle carceri del regno.

Parlando la scorsa settimana al canale televisivo al-Masirah, Abdel Kader Mortaza, il funzionario incaricato degli affari dei prigionieri presso il governo di salvezza nazionale dello Yemen, ha dichiarato che i piloti sauditi incarcerati a Sana’a sarebbero stati scambiati solo con i palestinesi imprigionati dal regime di Riyadh.

Dal febbraio 2019, l’Arabia Saudita tiene in detenzione 68 palestinesi senza alcun motivo legale. Tra i detenuti c’è Mohammed al-Khudari, un alto funzionario del movimento di Resistenza di Hamas.

Mortaza ha dichiarato che un totale di 1.087 prigionieri dell’esercito yemenita e delle forze popolari alleate sono stati rilasciati dal regime saudita nel 2020. Circa 670 prigionieri sono stati rilasciati sotto la supervisione delle Nazioni Unite e 417 attraverso la mediazione locale. In cambio, gli Houthi hanno liberato 150 prigionieri, tra cui 64 bambini soldato reclutati dalla coalizione militare saudita.

Una delegazione delle Nazioni Unite ha visitato le prigioni di Sana’a 12 volte nel 2020, ma la coalizione non consente tali visite, ha osservato il funzionario. Mortaza ha inoltre affermato che negli ultimi mesi il nemico ha impedito più di 30 operazioni di scambio di prigionieri, segnalando 900 casi di tortura di prigionieri per mano della coalizione saudita. Il funzionario ha aggiunto che venti detenuti yemeniti sono stati uccisi lo scorso anno nelle carceri gestite dalla coalizione a causa di torture o negligenza medica.

Houthi obiettivo dell’aggressione saudita

L’Arabia Saudita ha lanciato una devastante aggressione militare contro lo Yemen nel marzo 2015, in collaborazione con alcuni dei suoi alleati e con il sostegno degli Stati Uniti e di diversi Paesi occidentali. L’obiettivo era di far tornare al potere il regime dell’ex presidente Abd Rabbuh Mansur Hadi sostenuto da Riyadh e sconfiggere il movimento Houthi Ansarullah che ha preso il controllo del Paese.

La guerra non è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi, ma ha causato la morte di decine di migliaia di yemeniti innocenti e distrutto le infrastrutture del Paese. L’Onu definisce la situazione nello Yemen la peggiore crisi umanitaria del mondo.

Nel corso delle sue osservazioni, Mortaza ha espresso la disponibilità di Sana’a a impegnarsi in colloqui su uno scambio di prigionieri. Il funzionario ha aggiunto che il partito Islah, spina dorsale dell’autoproclamato governo Hadi, non ha accettato un’offerta delle Nazioni Unite per uno scambio di prigionieri.

di Yahya Sorbello

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