Il Pentagono ha presentato una vasta gamma di opzioni militari al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in risposta a ciò che i funzionari dell’amministrazione Usa affermano essere un “attacco iraniano” senza precedenti contro l’industria petrolifera dell’Arabia Saudita.
Pentagono presenta opzione attacchi aerei contro Iran
In una riunione della Casa Bianca, è stato presentato a Trump un elenco di potenziali obiettivi di attacchi aerei all’interno dell’Iran, tra le altre possibili risposte. Il Pentagono ha avvertito il presidente Usa che l’azione militare contro la Repubblica Islamica del’Iran potrebbe sfociare in una guerra.
L’incontro sulla sicurezza nazionale è stato probabilmente la prima opportunità per una decisione su come gli Stati Uniti dovrebbero rispondere all’attacco a un alleato chiave del Medio Oriente. Qualsiasi decisione può dipendere dal tipo di prova che gli investigatori statunitensi e sauditi saranno in grado di fornire sul presunto coinvolgimento dell’Iran, come hanno affermato numerosi funzionari, tra cui il segretario di Stato Mike Pompeo. L’Iran ha negato ogni tipo di coinvolgimento e ha avvertito gli Stati Uniti che qualsiasi attacco scatenerà una “guerra totale” con ritorsione immediata da parte di Teheran.
Sia Pompeo che il vicepresidente Mike Pence hanno condannato l’attacco alle strutture petrolifere saudite definendolo “un atto di guerra”. Pence ha dichiarato che Trump “esaminerà i fatti e prenderà una decisione sui prossimi passi. Ma il popolo americano può essere fiducioso che gli Stati Uniti d’America difenderanno il nostro interesse per la regione e staremo con i nostri alleati”.
La risposta degli Stati Uniti potrebbe comportare azioni militari, politiche ed economiche. Eventuali opzioni militari potrebbero variare da nessuna azione ad attacchi aerei o mosse meno visibili come gli attacchi informatici.
Resistenza yemenita paralizza l’Arabia Saudita
Gli attacchi effettuati all’alba di sabato seguono i precedenti attacchi di ritorsione transfrontalieri alle installazioni petrolifere saudite. Gli attacchi di sabato hanno letteralmente paralizzato gran parte della capacità produttiva della nazione. L’Arabia Saudita è il più grande esportatore del mondo, spedendo ogni giorno oltre sette milioni di barili di petrolio nel mondo e per anni ha servito come ultima risorsa ai mercati.
Il portavoce delle forze armate yemenite, generale di brigata Yahya Saree, ha dichiarato sabato che i droni della Resistenza yemenita hanno lanciato attacchi di ritorsione contro la principale struttura saudita di Aramco nella città orientale di Abqaiq. Il raid ha causato danni devastanti alla più grande centrale petrolifera del regno.
di Giovanni Sorbello