Medio Oriente

Patriarca ortodosso: israeliani minacciano presenza cristiana a Gerusalemme

I gruppi estremisti israeliani stanno minacciando la presenza dei cristiani nella città santa di Gerusalemme, mentre il regime israeliano continua ad assaltare i luoghi di culto, ha affermato il Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III.  

In una colonna sul Times di Londra di sabato scorso, Teofilo III ha affermato di ritenere che l’obiettivo sia scacciare la comunità cristiana da Gerusalemme, che ha siti sacri dell’ebraismo, del cristianesimo e dell’Islam.

“La nostra presenza” a Gerusalemme è “minacciata”, ha scritto il patriarca nell’articolo, aggiungendo: “Le nostre chiese sono minacciate da gruppi radicali israeliani”. Ha continuato affermando che la comunità cristiana di Gerusalemme sta soffrendo molto “per mano di questi estremisti sionisti”.

“I nostri fratelli e sorelle sono vittime di crimini d’odio. Le nostre chiese sono regolarmente profanate e vandalizzate. Il nostro clero è soggetto a frequenti intimidazioni. Mi auguro che Gerusalemme rimanga una “comunità a mosaico” diversificata di ebraismo, cristianesimo e Islam”, ha dichiarato Teofilo.

Patriarca denuncia complicità delle autorità israeliane

A dicembre, patriarchi e capi delle chiese di Gerusalemme hanno affermato che gruppi ebraici estremisti stanno cercando di cacciare i cristiani dalla città santa, sostenendo che le autorità israeliane non bloccano gli assalti contro membri della comunità religiosa e la profanazione dei loro siti.

I leader della chiesa hanno affermato in una dichiarazione che il regime di Tel Aviv mostra pregiudizi nei confronti dei cristiani e apatia per gli attacchi ai luoghi santi e al clero cristiani, avvertendo della “attuale minaccia alla presenza cristiana in Terra Santa”.

I dirigenti della chiesa hanno evidenziato che dal 2012 si sono verificati “innumerevoli episodi di aggressioni fisiche e verbali contro sacerdoti e membri del clero, attacchi a chiese cristiane, con luoghi santi regolarmente vandalizzati e profanati, e continue intimidazioni nei confronti dei cristiani locali che cercano semplicemente di adorare liberamente e vivere la loro vita quotidiana”.

Il regime israeliano ha respinto le osservazioni definendole “prive di fondamento”, affermando che la realtà sul terreno per i cristiani era completamente diversa da quella descritta dal patriarca, riporta Reuters.

Lo scorso maggio, le truppe israeliane hanno attaccato i cristiani nella città santa mentre cercavano di raggiungere la chiesa del Santo Sepolcro. Le forze del regime hanno aggredito i fedeli e impedito loro, tra cui diverse suore, di accedere al sito religioso. 

Israele rivendica l’intera Gerusalemme

Israele rivendica l’intera Gerusalemme, ma la comunità internazionale vede il settore orientale della città come territorio occupato. Più di 600mila israeliani vivono in oltre 230 insediamenti costruiti dall’occupazione israeliana del 1967 della Cisgiordania e di Gerusalemme Est.

Tutti gli insediamenti israeliani sono illegali secondo il diritto internazionale poiché sono costruiti su terra occupata. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato le attività di insediamento di Israele nei territori occupati in diverse risoluzioni. Queste condanne, come sempre, sono rimaste solo verbali.

di Redazione

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