Palestina – Sadil Turkman, 15 anni, gravemente ferita alla testa dai proiettili delle forze di occupazione israeliane durante l’aggressione di lunedì a Jenin, è morta ieri mattina a causa delle ferite riportate. Turkman è il settimo palestinese ad essere assassinato dall’esercito israeliano durante il raid a Jenin dove sono rimaste ferite anche più di 90 persone, di cui una ventina in condizioni critiche.
Il ministero della Sanità palestinese ha riferito che anche il 55enne Nasser Saleh Sanan, ferito alla testa da colpi di arma da fuoco dai soldati israeliani nell’assalto militare a Jenin il mese scorso, è morto martedì notte a causa delle ferite riportate.
Ciò avviene quando centinaia di coloni israeliani, protetti dalle forze dell’entità sionista, si sono scatenati in diverse città palestinesi nella Cisgiordania occupata, attaccando i residenti nativi e vandalizzando le loro proprietà.
Fonti della sicurezza palestinese hanno riferito che martedì notte i coloni armati hanno lanciato pietre e incendiato auto, campi, case e altre proprietà palestinesi a Huwara e Beit Furik, al-Lubban ash-Sharqiya e Burin, tutti situati nel Governatorato di Nablus.
I soldati israeliani hanno protetto i coloni sionisti di fronte alla possibile resistenza dei palestinesi che hanno cercato di difendersi.
Il funzionario di Nablus, Ghassan Daghlas, ha affermato che durante il violento raid, 34 palestinesi sono rimasti feriti, la maggior parte dei quali a causa di gas lacrimogeni, e almeno 140 veicoli sono stati dati alle fiamme, inclusa un’ambulanza. Tra i feriti anche un giornalista palestinese colpito in faccia da pietre.
La violenza dei coloni contro i palestinesi e le loro proprietà è diventata da tempo routine nella Palestina occupata e mai perseguita dal regime israeliano. Un totale di 172 palestinesi sono stati assassinati nei territori occupati dall’inizio dell’anno per mano delle forze di occupazione israeliane.
di Redazione
