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Obama: “Israele sta perdendo credibilità”

di Manuela Comito

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dichiarato che la decisione del governo Netanyahu di opporsi alla nascita di uno Stato palestinese sta gravemente minando la credibilità di Israele. In un’intervista rilasciata all’emittente televisiva israeliana Channel Two martedì 2 giugno, Obama ha ribadito: “Non intravedo la possibilità di un solido accordo. La presa di posizione del premier israeliano Netanyahu ha così tante condizioni e limitazioni che sarà quasi impossibile soddisfarle per un lungo periodo. Il reale pericolo è che Israele nel suo complesso perda la sua credibilità, cosa che è già avvenuta per la Comunità Internazionale la quale non crede più alla possibilità di una soluzione dei due Stati”.

Malgrado l’apparente, blanda, condanna della politica israeliana, alla domanda se gli Usa continueranno a porre veti in favore di Israele alle risoluzioni Onu, il presidente americano si è mostrato cauto. “Se non ci sono reali prospettive per un processo di pace duraturo, se nessuno crede che un processo di pace serio verrà mai avviato, allora diventa più difficile discutere con coloro che sono preoccupati per l’espansione degli insediamenti e per la situazione attuale”.

Alla vigilia dell’elezione per il suo quarto mandato, Netanyahu ha ribadito che, qualora fosse stato rieletto, lo Stato palestinese non avrebbe mai visto la luce. Successivamente ha tentato di ‘moderare’ le sue promesse pre-elettorali ma è risultato poco convincente sia agli occhi dello storico alleato e sostenitore – gli Usa – sia per i diplomatici occidentali e per i palestinesi. L’ultimo tentativo di avviare i colloqui di pace mediati dagli Usa è fallito proprio perché il governo di Tel Aviv continua a sedersi al tavolo delle trattative senza però avere la minima intenzione di porre un freno all’espansione degli insediamenti illegali; al contrario, continua impunemente a sottrarre ed annettere vaste porzioni di quel territorio palestinese che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe costituire il futuro Stato palestinese e porta avanti, come ‘normale amministrazione’ la politica aggressiva, violenta e repressiva nei confronti della popolazione palestinese.

Le relazioni tra Stati Uniti e Israele, seppur solide, sono state piuttosto tese da quando Obama è entrato in carica nel 2009 per le critiche più volte mosse al regime di Tel Aviv dal presidente Usa.

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