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Esercito israeliano chiede sistemi senza pilota

L’esercito israeliano ha utilizzato a Gaza sistemi e mezzi di combattimento senza pilota, per cercare di limitare le elevate perdite di soldati. Inoltre, si evidenzia tra i soldati e ufficiali israeliani una mancanza di spirito combattivo, a differenza dei palestinesi che hanno dimostrato una superiorità in termini di spirito combattivo. 

Diversi media israeliani hanno rivelato molti modelli di questi sistemi in uso, che hanno tutti una caratteristica comune: il “controllo a distanza”. Questi modelli includono un bulldozer D-9 senza conducente, un veicolo corazzato telecomandato e un drone “Maoz”. Il bulldozer denominato “Banda” è senza pilota.

L’industria aeronautica israeliana ha sviluppato un sistema di controllo utilizzando le tecnologie dei droni, per controllare a distanza il bulldozer. È stato portato nella Striscia di Gaza il primo giorno dopo lo scoppio della guerra. È in grado di rilevare ordigni esplosivi, estrarre veicoli corazzati danneggiati e distruggere edifici.

Il suo peso è di 65 tonnellate ed è dotato di funzionalità complete di controllo remoto che consentono la guida, la navigazione, il funzionamento della gru e il controllo dei vari meccanismi degli strumenti, tra cui la temperatura del motore e la pressione dell’olio.

Corazzato telecomandato

Sono stati utilizzati per la prima volta nelle ultime settimane. Basato sulla struttura dell’auto blindata israeliana 113-M, conosciuta come “Zelda”. Sono stati utilizzati in aree remote e disabitate perché sono vulnerabili a tutte le armi anti-corazza, comprese le mitragliatrici da 12,7 mm che possono causare lesioni, danni e potenzialmente distruggerle a seconda del punto in cui colpiscono.

È stato utilizzato esclusivamente per svolgere compiti logistici trasportando una grande quantità di equipaggiamento militare e armi, garantendo al tempo stesso che i soldati non fossero esposti a pericoli. Viene gestito a distanza da un soldato addestrato, utilizzando un piccolo schermo, un joystick e un volante, con l’assistenza dei sensori integrati al suo interno.

L’esercito israeliano intende modificare il proprio sistema di controllo per utilizzarlo in futuro con carri armati o cannoni. Tuttavia, questo aggiornamento non è attualmente fattibile a causa della resistenza che questi veicoli potrebbero incontrare, che potrebbe causare perdite finanziarie significative alle forze di occupazione. I costi di produzione di sensori, sistemi di controllo remoto e relativi componenti sono significativamente più alti per i veicoli corazzati che per i trasportatori di truppe con equipaggio.

Esercito israeliano presenta drone Maoz

Lo produce la società Rafael, ed è stato utilizzato in passato per compiere operazioni suicide contro la Resistenza palestinese in Cisgiordania. A Gaza è stato utilizzato per rivelare i presunti nascondigli dei combattenti della Resistenza.

Il suo peso è di 2,2 kg e comprende una struttura cilindrica sorretta da tre gambe, inoltre utilizza due coppie di ventole pieghevoli per il volo e integra due sistemi di scansione e riconoscimento del bersaglio. Alcuni droni vengono utilizzati per scansionare appartamenti, stanze e tunnel, mentre altri hanno la capacità di sparare e sganciare granate ad una velocità di 4-5 bombe per aereo.

La sua autonomia di volo (distanza dalla sala di controllo): fino a 1000 metri in un’area aperta e 500 metri in un’area edificata, e può operare solo per 15 minuti. Ciò semplifica il monitoraggio e consentirà anche alla Resistenza di identificare la posizione dell’unità di controllo e prenderla di mira.

Si può combattere facilmente e in modi del tutto economici, utilizzando fucili da caccia, oppure posizionando spessi tessuti isolanti tra le stanze e sulle finestre in modo da ostacolare il movimento.

di Redazione

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