Nigeria, fuoco dell’esercito sui fedeli sciiti
In Nigeria non si ferma la campagna di terrore e violenza portata avanti dal regime contro la comunità sciita. In questi giorni si sono verificati nuovi attacchi dell’esercito di Abuja contro il Movimento Islamico Nigeriano (Min), reiterando il raid di Zaria del dicembre scorso, avvenuto a poche settimane dall’assalto dei bokisti contro lo stesso obiettivo, una processione sciita, vicino a Kano.
Questa volta l’attacco è stato rivolto in un momento in cui gli sciiti di tutto il mondo celebrano l’Ashurà, che commemora l’assassinio nel settimo secolo dell’Imam Hussein, nipote del profeta Maometto. Da Karbala a Teheran fino alla città di Funtua in Nigeria nello Stato di Katsina.
Qui nel corso della tradizionale processione i soldati dell’esercito hanno attaccato con proiettili e gas lacrimogeni, lasciando almeno nove persone uccise. Anche la moschea principale utilizzata dai seguaci del Min sarebbe stata data alle fiamme dalla polizia e dall’esercito.
Non è ancora noto se qualcuno fosse all’interno della Kaduna Markaz, nella città di Kaduna. Nella giornata di martedì le tensioni sono andate via via aumentando quando, a dimostrazione che le Autorità avevano aumentato la pressione sul Min, circolavano soldati armati fino ai denti. Le truppe pesantemente armate con un convoglio di 18 veicoli blindati circondavano un raduno di persone in lutto a Kaduna, mentre un’ambulanza aspettava nelle vicinanze, lo ha riferito la Islamic Human Rights Commission (Ihrc) in un comunicato.
La violenza di mercoledì e le uccisioni hanno confermato il timore che le autorità nigeriane volevano sabotare la commemorazione annuale della Ashurà nel Paese. Le processioni tradizionali di quest’anno, svoltesi in varie città della Nigeria, sono state precedute da un rafforzamento militare che ricorda la rincorsa al massacro nel dicembre scorso, quando almeno qualche centinaio di sostenitori del Min furono uccisi dall’esercito.
Il massacro di Zaria – riferisce Amnesty International – sarebbe andato avanti per due giorni durante i quali sarebbero stati uccisi tra immani brutalità oltre 350 musulmani sciiti tra i quali molte donne e bambini. I feriti sarebbero stati bruciati vivi, i corpi e le prove del massacro fatti sparire.
Il giorno dopo il massacro di Zaria, il 13 dicembre, le forze nigeriane hanno fatto irruzione nella casa del noto religioso sciita sceicco Ibrahim Zakzaky, il leader del Min e arrestato dopo aver ucciso coloro che tentavano di proteggerlo, tra cui uno dei capi maggiori del movimento e la sua portavoce.
Da allora la tensione è andata aumentando. Negli ultimi giorni c’è stata un’ondata di arresti di sostenitori del Min, in risposta ad un recente bando del governo di proscrizione del Movimento in tutto lo stato. Come si temeva la nuova legge sembra essere utilizzata come un tentativo di indebolire ulteriormente il movimento.
Il divieto di appartenenza al Min è stato ampiamente interpretato come un tentativo di evitare che i sostenitori del movimento partecipino a cerimonie commemorative di eventi storici nel mese islamico di Muharram.
Agenzie e Reportes finora hanno confermato che almeno nove persone sono state martirizzate nella città di Funtua Stato di Katsina, 1 a Sokoto, 3 a Kaduna e il centro del Min dato alle fiamme.