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Nato: l’Europa pagherà il prezzo per sostenere l’Ucraina

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista alla televisione Zdf ha affermato che è necessario continuare a fornire assistenza all’Ucraina, tuttavia ha ammesso che sarebbe stata dura e che l’Europa avrebbe pagato un prezzo per il suo sostegno a Kiev.

“Quello che stiamo vedendo è un sostegno senza precedenti da parte degli alleati europei della Nato, della Germania, del Canada, degli Stati Uniti e di molti altri Paesi in tutto il mondo. Ho partecipato al forum Crimea Platform del presidente ucraino Vladimir Zelensky – e il messaggio inviato lì da tutti i leader presenti era chiaro: sosteniamo l’Ucraina e la sosterremo finché sarà necessario. Questo è il messaggio degli alleati della Nato”, ha dichiarato Stoltenberg al canale televisivo tedesco.

Tuttavia, ha affermato che fornire assistenza militare a Kiev non è stato facile. “Non sto dicendo che sia facile. Richiede un duro lavoro. Mi impegno a lavorare con altri leader dell’Alleanza in Europa e Nord America per garantire che continueremo il sostegno”, ha affermato il segretario generale della Nato. 

Stoltenberg ha anche avvertito che il prossimo inverno sarà duro. “Pagheremo un prezzo per il nostro sostegno all’Ucraina come conseguenza delle sanzioni e, naturalmente, del fatto che la Russia usa l’energia come arma. Ma dobbiamo capire che non c’è alternativa al nostro sostegno”, ha aggiunto il leader della Nato.

Nato: potrebbero volerci anni per sostenere l’Ucraina

Il capo della Nato ha esortato l’Occidente “a massimizzare la probabilità di un esito accettabile della guerra dal punto di vista dell’Ucraina. Il meglio che possiamo fare è fornire supporto militare, finanziario, umanitario ed economico all’Ucraina”, ha sottolineato.

Potrebbero volerci anni per sostenere l’Ucraina, ma ci saranno delle conseguenze, avverte Stoltenberg, “non solo nella sfera militare, ma anche per le industrie. Dobbiamo aumentare la produzione. Come Nato, abbiamo due ruoli: dobbiamo sostenere l’Ucraina, un partner stretto. L’altro compito è assicurarsi che non ci sia escalation”, ha avvertito, riferendosi all’articolo 5 del Trattato di Washington firmato nel 1949 che prevede una risposta collettiva a un attacco armato contro ogni membro dell’Alleanza.

di Redazione

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