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Nasrallah: “Israele è una minaccia permanente per il Medio Oriente”

di Giovanni Sorbello

Il leader di Hezbollah, Seyyed Hassan Nasrallah, in occasione della Giornata Internazionale di Gerusalemme è intervenuto pubblicamente ieri pomeriggio – l’ultima sua apparizione in pubblico risaliva al settembre 2012 – Presso il complesso di Sayyed Shohadaa, nel sobborgo meridionale di Dahiyeh a Beirut.

Nasrallah è stato accolto da una folla festante di migliaia di suoi sostenitori, con grande e faticoso lavoro da parte dell’imponente servizio di sicurezza per contenere l’entusiasmo dei presenti.

Israele è una minaccia permanente – esordisce il leader della resistenza – Per tutti i Paesi della regione, ed è nell’interesse di tutti i Paesi regionali schierarsi contro il regime israeliano.

Il giorno di Quds (Gerusalemme) ha l’obiettivo di ricordare la questione dell’occupazione di Gerusalemme e della Palestina, da parte del regime di Tel Aviv. Tutti i Paesi della regione hanno il dovere di sostenere il popolo palestinese e non quello di riconoscere il regime di occupazione israeliano. Tutti coloro che resistono contro l’egemonia di Israele – afferma il segretario generale –  Stanno solo difendendo la loro dignità e la loro nazione.

Pesanti accuse vengono indirizzate anche nei confronti di alcuni Paesi regionali, che hanno sostenuto e continuano a sostenere l'”Iranophobia” nella regione. Se questi regimi arabi avessero speso i loro soldi per la libertà della Palestina invece di attaccare l’Iran – contina il segretario generale – La Palestina oggi sarebbe una terra libera.

Subito dopo Nasrallah rivolge un invito a tutti quei Paesi, tra cui la Tunisia, la Siria, l’Egitto e la Libia ad abbandonare la lotta fratricida e provare ad intraprendere un nuovo dialogo per risolvere i loro problemi.

Infine, il leader di Hezbollah conclude lanciando una forte critica verso alcune fazioni politiche e dei media, che stanno cercando di fomentare divisioni settarie nella regione e soprattutto in Libano, avvertendo che queste divisioni favoriscono solo Israele e gli Stati Uniti.

L’eccezionalità della presenza pubblica di Seyyed Hassan Nasrallah, malgrado i grossi rischi derivanti dalla sicurezza, è un messaggio molto chiaro rivolto sia a quelle forze che stanno cercando di attaccare la resistenza libanese e fomentare un nuovo conflitto civile in Libano, ma anche alle costanti minacce di aggressioni da parte di Israele.

 

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