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Evo Morales: “Interventi militari Usa, peggior disgrazie per umanità”

A dirlo è Evo Morales, il presidente della Bolivia, che continua le sue denunce contro l’imperialismo statunitense, affermando su Twitter che gli interventi militari unilaterali degli Stati uniti sono “il peggior disonore nell’affrontare una nazione. In un secondo twitter ha osservato che “la peggiore vergogna per l’umanità è costruire basi militari e intervenire per rubare risorse naturali, violando i diritti umani”, riporta TeleSur, riferendo che i twitter del leader indigeno riguardano gli interventi continui in Siria da parte degli Stati Unii ed una campagna di aggressione contro la Repubblica Popolare Democratica di Corea.

Nell’assumere l’incarico di presidente della Bolivia il 22 gennaio 2006, Evo Morales e il Movimento per il Socialismo (Mas) hanno avviato una serie di trasformazioni strutturali attraverso le quali hanno dato un volto nuovo al Paese, allora considerato il secondo più povero dell’emisfero. Fiero sostenitore dei diritti dei popoli indigeni, non manca mai di sottolineare che le lotte e i sacrifici dei contadini e degli indigeni sono la spina dorsale del processo di cambiamento, la cui forza e la capacità di superare le crisi scaturiscono dal sostegno dei movimenti sociali in difesa della sovranità e della rivendicazione storica dei settori più oppressi.

“Bisogna pensare a modelli diversi di società rispetto al capitalismo. Non è accettabile che nel XXI secolo alcuni Paesi e multinazionali continuino a provocare l’umanità e cerchino di conquistare l’egemonia sul pianeta. Sono arrivato alla conclusione che il capitalismo è il peggior nemico dell’umanità perché crea egoismo, individualismo e guerre, mentre è interesse dell’umanità lottare per cambiare la situazione sociale ed ecologica del mondo”, afferma Morales.

Da tempo protagonista nelle sue denunce all’imperialismo statunitense, ha di recente espresso la sua “paura e preoccupazione” per la campagna aggressiva statunitense nella penisola coreana e per il suo attacco su un campo aereo siriano.

Contro l’attacco alla Siria del mese scorso, la Bolivia ha chiesto al Consiglio di Sicurezza una riunione straordinaria sulle notizie dei bombardamenti degli Stati Uniti, dichiarando l’attacco degli Usa una violazione “scandalosa” della  Carta delle Nazioni Unite, e ricordando che negli ultimi 50 anni l’umanità ha costruito diversi strumenti di diritto internazionale al fine di evitare “molte gravi violazioni del diritto internazionale”, ma ora gli Stati Uniti “sono diventati l’accusatore il giudice e il boia”.

Il presidente boliviano ha anche affermato che l’imperialismo “costantemente cospira e quello che vediamo ora, l’aggressione economica, le guerre economiche hanno portato l’imperialismo a poter riprendere il controllo geopolitico nella nostra regione. Non capisco questo atteggiamento, nessuna autorità deve dare più pensiero all’umanità, qualsiasi autorità deve rispettare l’uguaglianza dei popoli”, ha osservato Morales in un’intervista in aprile.

Morales invita le persone in tutto il mondo alla lotta contro l’imperialismo

Il presidente boliviano, el Indio, invita i popoli di tutto il mondo a combattere l’imperialismo e il capitalismo come sinonimo di guerra. Morales ritiene che le persone devono organizzarsi per sconfiggere il capitalismo globale e, a questo proposito, ha affermato che i sostenitori del capitalismo sostengono la guerra e coloro che sostengono la guerra sostengono la cultura della morte.

Morales, noto per la sua posizione anti-capitalista e anti-imperialista, lo scorso settembre durante il suo discorso alla 71^ Assemblea Generale delle Nazioni Unite (Unga) ha affermato che il “più grande obiettivo dell’umanità” deve essere quello di sradicare il capitalismo e l’imperialismo. Dio lo voglia, compagno Morales.

di Cristina Amoroso

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