Mohammed Dahlan, cavallo di Troia degli Emirati Arabi, “sogna” Gaza
È ampiamente noto che Mohammed Dahlan, il leader in esilio del movimento Fatah, che funge da consigliere del presidente degli Emirati, Mohammed bin Zayed, si è astutamente posizionato come potenziale futuro sovrano della Striscia di Gaza. Nonostante le sue ripetute smentite, Dahlan si sta attivamente promuovendo come candidato alla leadership a Gaza.
Grazie a numerosi indicatori e informazioni riguardanti il coinvolgimento degli Emirati nell’aggressione americano-israeliana alla Striscia di Gaza, attraverso il finanziamento della guerra di Israele con circa otto miliardi di dollari dollari, possiamo concludere che Dahlan è semplicemente una pedina di Taruda Mohammed Ben Zayed (insieme all’amministrazione statunitense e all’Entità Provvisoria) per ottenere il controllo della Striscia una volta finita la guerra. Diverse fonti dei media hanno riferito che il recente sostegno finanziario degli Emirati per circa 35 miliardi di dollari all’Egitto, è parte del loro sforzo per stabilire un ruolo futuro nella Striscia di Gaza.
Negli ultimi mesi, Dahlan ha cercato di migliorare la sua visibilità mediatica contattando molti media arabi e internazionali, inclusi canali televisivi, giornali e riviste. Il suo obiettivo è quello di presentarsi come qualificato per ricoprire questo ruolo.
Il progetto è stato rivelato dal New York Times
Nel corso di un’intervista al quotidiano americano a New York dal titolo “L’esilio palestinese sostiene la visione araba per Gaza”, Dahlan ha delineato un piano sostenuto dai Paesi arabi (tra cui Egitto, Emirati e Arabia Saudita). Questo piano prevede il trasferimento del potere da Hamas a un nuovo leader palestinese indipendente che ricostruirà Gaza con il sostegno di una forza araba di mantenimento della pace. Nonostante le sfide significative, Dahlan ha affermato che i leader di questi tre Paesi sono pronti a sostenere gli sforzi per creare uno Stato palestinese.
Mohammed Dahlan è l’ingegnere del porto temporaneo americano
Secondo la Public Broadcasting Authority (MAKAN), gli Emirati sono responsabili del progetto temporaneo del porto americano a Gaza. Questo progetto fa parte dell’iniziativa cipriota “Amalthea”, che delinea il processo di aiuto nel trasporto marittimo da Cipro a Gaza, dopo un’ispezione da parte di Israele. “Macan” ha rivelato che Mohammed Dahlan è l’ingegnere che supervisiona questa operazione.
In questo contesto, fonti palestinesi hanno affermato che il coinvolgimento di Dahlan nella distribuzione degli aiuti a Gaza, funge da cruciale mezzo di comunicazione con le forze di occupazione, gli egiziani e le autorità internazionali responsabili del trasferimento degli aiuti da varie fonti.
Oltre a riesaminare il piano portuale provvisorio, questo progetto comporta molti rischi, nonostante il suo potenziale per facilitare la fornitura di aiuti. L’occupazione acquisirà il controllo sugli aiuti che entrano nella Striscia attraverso tutti gli ingressi via terra, mare e aria, compresi i lanci aerei, aumentando così la sua capacità di imporre condizioni. Questo controllo potrà continuare fino alla fase di ricostruzione post-cessate il fuoco.
La quantità di aiuti che può essere trasportata attraverso questo porto temporaneo non è paragonabile a quella che può essere trasportata attraverso il valico di Rafah.
di Redazione