Il governo francese ha deciso di non consentire più la presenza del terrorista Mojahedin-e Khalq Organization (Mko) sul suolo francese. Come ha annunciato il capo dello staff del presidente francese Emmanuel Macron, Alexis Kohler, sul suo account Twitter, la decisione è stata presa in una riunione del 29 ottobre tra il presidente Emmanuel Macron e il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, secondo Odyssey Online. Il funzionario francese, che è uno dei membri più influenti del palazzo dell’Eliseo, ha fatto riferimento alla presenza quarantennale del gruppo terroristico Mko in Francia e ha citato lo spiegamento permanente della sua leadership in Albania. La necessità di recarsi in Francia e le conseguenze negative delle sue attività sul suolo francese sono le ragioni principali della decisione.
L’Mko, appoggiato dagli Stati Uniti, ha effettuato diversi attacchi terroristici contro civili e funzionari del governo iraniano dalla Rivoluzione Islamica del 1979. Dei circa 17mila iraniani uccisi in attacchi terroristici dopo la vittoria della Rivoluzione del 1979 in Iran, circa 12mila sono caduti vittime degli atti terroristici dell’Mko, guidati da Maryam Rajavi. Una volta neutralizzato in Iran, il gruppo fu costretto a cercare rifugio in Iraq dove venne accolto e sostenuto da Saddam. I membri sono stati espulsi dall’Iraq nel 2016 e ogni anno organizzano conferenze a Parigi, con la partecipazione di funzionari americani, occidentali e sauditi.
Mko in Albania
Dopo essere stati cacciati dall’Iraq, i “Mojahedin” iraniani sono arrivati in Albania come “profughi di guerra” nel 2013, dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. L’Mko, che gestisce un campo paramilitare nel villaggio di Manez, poco fuori Durazzo, è stato accusato da vari media albanesi e occidentali di svolgere attività illegali in Albania. L’Mko infrange molte leggi albanesi e internazionali, invita a compiere atti terroristici contro l’Iran. Mantengono molti dei loro membri in condizioni simili agli schiavi e subiscono il lavaggio del cervello. Se un albanese dovesse fare in Albania ciò che fa Mko e la sua leader Maryam Rajavi, si farebbe 15 anni di carcere. Tuttavia, l’Albania non applica le sue leggi sui membri Mko.
Dal suo campo paramilitare, l’Mko attacca quotidianamente l’Iran con notizie false e spionaggio, ma non solo. Le persone che hanno familiarità con i loro siti Web e pubblicazioni, sanno che l’Mko attacca anche i media albanesi e occidentali che non supportano la posizione dell’amministrazione Trump nei confronti dell’Iran o mettono in dubbio le credenziali “democratiche” di questa organizzazione terroristica. Attraverso i suoi giornalisti (finanziati dall’Occidente), l’Mko ha attaccato negli ultimi mesi molte testate come Al-Jazeera English, Channel 4 News, The Guardian e The Independent. Ha anche attaccato molti media e personalità in Albania, tra cui l’ex presidente dell’Albania, Rexhep Mejdani, sostenendo che lavorano per l’Iran contro l’”opposizione democratica” di Maryam Rajavi.
All’interno della loro base, 50 volte più grande di un campo di calcio, vivono duemila membri del gruppo terroristico. Gli elementi dell’Mko non hanno accesso a telefoni cellulari, orologi o calendari, alcuni di loro sono attivi nei lavori di costruzione mentre altri siedono dietro ai computer per pubblicare notizie false sull’Iran su Twitter e Facebook o arruolare nuovi membri via Telegram.
di Giovanni Sorbello