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Mko, cinque decenni di terrorismo

Nel corso della storia contemporanea dell’Iran, numerosi gruppi di milizie si sono formati soprattutto tra le correnti di sinistra, tra le cui caratteristiche comuni ci sono violenza e terrorismo. Sebbene questi gruppi siano stati formati per combattere il sistema politico dominante, la maggior parte delle vittime delle loro operazioni sono civili. L’Organizzazione Mojahedin-e Khalq, nota anche come Mko, è uno dei più noti di questi gruppi che ha lanciato ufficialmente la sua milizia nei primi mesi della vittoria della Rivoluzione Islamica, inaugurando un periodo di violenza e spargimento di sangue in diverse parti dell’Iran. Ora, due decenni dopo il disarmo dell’Mko, il gruppo ha rilanciato le sue cellule terroristiche con il nuovo nome di “centri ribelli”.

Dopo la Rivoluzione Islamica, il termine milizia fu usato per la prima volta in Iran dall’Organizzazione Mojahedin-e Khalq, sebbene questo concetto non fosse estraneo ai gruppi di sinistra. Secondo le dichiarazioni e i documenti lasciati dall’Mko, Massoud Rajavi, il leader del gruppo dopo la Rivoluzione, annunciò la formazione della milizia il 23 novembre 1979 sebbene venne ufficialmente annunciato il 27 novembre sul Mojahed Magazine. La milizia era una forza organizzata non professionale i cui membri potevano continuare l’istruzione e il lavoro così come le attività organizzative. 

Il motivo dietro la formazione della milizia

Dopo l’assedio dell’ambasciata americana e l’ordine di mobilitazione di massa dell’Ayatollah Khomeini, cioè “l’esercito di 20 milioni” il 26 novembre 1979, l’Mko annunciò la formazione della sua milizia. Per giustificare l’armamento e la formazione di questo piccolo esercito privato, l’Mko annunciò di voler schierarsi contro gli Stati Uniti. Mojahed, la rivista ufficiale dell’Mko, il 27 novembre 1979 nel suo numero speciale n. 2, ringraziò l’Imam Khomeini e cercò di volgere l’ordine del leader supremo a proprio vantaggio chiamando la sua milizia l’esercito di 20 milioni.

Successivamente, l’Mko rilasciò un’altra dichiarazione sotto il titolo di “regolamenti per il trasporto e il mantenimento di armi e obiettivi della milizia”, per giustificare l’armamento dei loro membri. Durante la vittoria della Rivoluzione, molte guarnigioni dell’esercito furono saccheggiate da membri dell’Mko e anche il ramo militare del gruppo, attivo dal 1971, fu armato illegalmente.

Azioni intraprese dall’Mko

Dal gennaio 1979, la milizia venne utilizzata come leva al servizio delle tecniche di propaganda per sconvolgere l’ordine sociale e creare scontri in alcuni quartieri di Teheran e di altre città. Le attività delle unità della milizia aumentarono durante la prima campagna elettorale presidenziale a sostegno di Bani Sadr. Gli studenti costituivano la maggioranza dei membri della milizia.

Ostentare il potere

Secondo le politiche dei leader dell’Mko prima del periodo cruciale del 20 giugno 1981, le unità della milizia fecero diverse mosse simboliche per ostentare il loro potere all’avversario. Queste unità eseguirono manovre per mostrare il loro potere in momenti diversi come nel gennaio e febbraio del 1980. All’epoca, Maryam Qajar Azdanlu (Rajavi), l’attuale leader dell’Mko, aveva varie responsabilità riguardo all’organizzazione della milizia femminile e alla guida delle campagne rivoluzionarie delle studentesse (quotidiano Kayhan, 10 marzo 1980, p. 15). Mercoledì 9 aprile 1980, la milizia marciò dall’Università di Teheran all’Ambasciata degli Stati Uniti per dimostrare la sua salda presa sugli oppositori.

A seguito delle tensioni create dall’Mko, il 13 giugno 1980, la milizia manifestò simultaneamente in diverse città per esibire il proprio potere. In questa serie di manifestazioni, dozzine di civili vennero brutalmente picchiati. Decine di autobus, motociclette e automobili furono date alle fiamme. 

Mko e “rivolte”

I membri della milizia avevano ricevuto un addestramento militare e agito in modo organizzato e potevano facilmente identificare il “nemico”. Per tutto il 1980, la milizia organizzò grandi rivolte nelle città di Sabzevar, Isfahan, Karaj, Abadan, Gorgan, Ghaemshahr, Teheran e Shiraz. La presenza della milizia durante il discorso di Bani-Sadr all’Università di Teheran il 5 marzo 1981 e il suo successivo scontro con le forze di sostegno del governo, fu un’altra manifestazione di questo gruppo.

Nel pomeriggio del 20 giugno 1981, mentre veniva esaminata in Parlamento l’inadeguatezza politica del presidente Bani Sadr, la milizia, che era dotata di coltelli, tirapugni, molotov, spray acidi e armi da fuoco, organizzò manifestazioni nelle strade di Teheran per ribellarsi al governo. Contemporaneamente ai movimenti a Teheran, si verificarono scontri sporadici in diverse città come Isfahan, Hamedan, Urmia, Shiraz, Ahvaz, Arak, Zahedan, Masjed Soleyman, Bandar Abbas e Mashhad, durante i quali ci furono decine di morti e feriti.

Propaganda e sabotaggio

La maggior parte delle attività della milizia erano propaganda e sabotaggio. Fino al 20 giugno 1981, la milizia organizzava principalmente riunioni e conferenze. Le attività che seguirono includevano la vendita delle pubblicazioni del gruppo, la raccolta di aiuti finanziari a beneficio del gruppo e attività militari. Le attività di costruzione delle milizie e la loro presenza nei villaggi erano principalmente per competere con il Jihad of Construction, per fare propaganda a favore dell’Mko e per raccogliere sostenitori per questo gruppo, ma nella maggior parte dei casi fallì. In effetti, queste azioni della milizia, simili al motivo della sua formazione, erano in competizione con istituzioni e organizzazioni rivoluzionarie come la Forza Basij.

L’Mko aveva riposto la sua speranza nella milizia come mezzo per eseguire le intenzioni autoritarie del gruppo. L’Mko creò l’illusione di poter opporsi al governo. Innescando la rivolta il 20 giugno, che portò all’arresto o alla fuga dei membri della milizia e all’esposizione delle loro debolezze non solo in termini di potenza militare ma anche in rivolta, questa illusione svanì definitivamente. 

Formazione dell’Esercito di Liberazione Nazionale

Negli scontri di piazza dell’estate 1981, la milizia, la cui filosofia di esistenza era quella di formare un esercito privato, entrò ancora una volta nella fase di insurrezione sociale provocando gli studenti. Secondo i documenti disponibili, la milizia organizzò otto rivolte infruttuose tra il 1983 e il 1985, che erano ovviamente molto più piccole del flusso di persone che sostenevano la Rivoluzione. Ciononostante, gli omicidi su larga scala di funzionari governativi e gente comune possono essere considerati il più grande successo della milizia Mko in questi anni.

A causa della sua incapacità di condurre attacchi terroristici all’interno dell’Iran, l’Mko si trasferì gradualmente in Iraq con il sostegno di Saddam. Nel 1987 cambiò il suo nome nel cosiddetto Esercito di Liberazione Nazionale. Nella sua dichiarazione per l’istituzione di questo esercito, Massoud Rajavi, descrisse la milizia come il nucleo dell’Esercito di Liberazione. Questo cosiddetto esercito dell’Mko effettuò diverse operazioni militari contro l’Iran durante gli ultimi due anni della guerra Iran-Iraq. Venne definitivamente distrutto nell‘Operazione Mersad.

Mko e Occidente

Dopo l’occupazione americana dell’Iraq nel 2003, l’Mko, elencato dagli Stati Uniti come gruppo terroristico, venne disarmato con la forza dall’esercito statunitense e l’ala militare del gruppo fu costretta a consegnare le sue armi pesanti e semi-pesanti alle forze statunitensi in Iraq.

Da allora il gruppo ha cercato di adattare la sua tattica alla nuova situazione. Quindi, per uscire dalle liste dei terroristi nel Regno Unito, nell’Ue e negli Stati Uniti, ha adottato un nuovo approccio che assomigliava più a un cambiamento tattico che strategico. In questo modo, attraverso il lancio di una campagna politica e di propaganda contro l’Iran, il gruppo ha cercato di persuadere l’Occidente che è l’unica alternativa alla Repubblica Islamica. Negli ultimi anni, tuttavia, il gruppo ha tentato di dirigere le sue attività di cambio di regime all’interno dell’Iran organizzando le sue forze sotto forma di cellule terroristiche chiamate “centri ribelli”.

Mko oggi

Nonostante l’inefficacia delle azioni di queste cellule all’interno dell’Iran negli ultimi anni, ciò che sembra essere importante è che l’Europa è diventata il fulcro degli elementi di questo gruppo violento e terroristico. Precedentemente presenti solo nell’Europa occidentale, questi terroristi si sono spostati dall’altra parte dell’Europa, i Balcani.

di Yahya Sorbello

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