Media della Resistenza bandiera di credibilità
I media della Resistenza in Libano giocano un ruolo fondamentale nell’arena mediatica, in quanto parte connessa alla guerra stessa. Ciò è evidente attraverso il ruolo della stampa, che trasmette immagini dal vivo, e il ruolo dei reporter e dei fotografi sul campo. I media di guerra di Hezbollah, l’unità mediatica centrale, i canali televisivi e la stampa hanno un ruolo di primo piano nel movimento mediatico che resiste al monitoraggio, all’analisi, all’influenza e alla confutazione della narrativa dei media nemici.
In questo contesto, le dichiarazioni dei media militari di Hezbollah sono emerse come un riflesso dell’azione militare sul campo e della rapida trasmissione delle operazioni della Resistenza Islamica. L’unità media è considerata una fonte ufficiale di informazioni affidabile e influente nel trasmettere la verità, confutando il tipo di operazione, se si è trattato di uno scontro o di un attacco a siti, insediamenti, ecc., così come lo strumento militare utilizzato come missili e altri, oltre alla posizione dell’obiettivo, se è stato in risposta a uno specifico attacco israeliano o in sostegno alla Resistenza palestinese a Gaza.
Media della Resistenza strumento fondamentale nelle guerre
I media sono considerati uno degli strumenti fondamentali nelle guerre ed è necessario che qualsiasi Paese od organizzazione sviluppi una strategia mediatica integrata, soprattutto in tempi di crisi e conflitti armati. In questo contesto, i media della Resistenza stanno lavorando per affrontare e prendere l’iniziativa nella guerra psicologica condotta dall’entità israeliana contro il Libano, in particolare per quanto riguarda la narrazione, l’orientamento delle aspettative e l’inquadramento dell’opinione pubblica, attraverso l’uso di mezzi di propaganda per raggiungere l’obiettivo desiderato nel tentativo di controllare le informazioni dirette al pubblico locale e internazionale.
Viene evidenziato il ruolo dei media della Resistenza nel rispondere alla narrazione israeliana e nel confutarla presentando il vero quadro della battaglia, concentrandosi principalmente sull’ambiente che incuba la Resistenza diffondendo consapevolezza e fatti e sollevando il morale, oltre a raggiungere tutti i libanesi. Quindi, rivolgendosi al fronte interno israeliano come parte della guerra psicologica, ma senza ricorrere all’inganno dei media, ma piuttosto facendo affidamento sulla credibilità che questi media hanno costruito attraverso la loro carriera decennale nel difendere i problemi della nazione. Questi media hanno sviluppato e acquisito competenze e tecnologie elevate e hanno fornito un modello per la guerra israeliana nella Striscia di Gaza e poi per l’aggressione israeliana contro il Libano.
Media israeliani falsificano eventi
I media ebraici cercano di falsificare i fatti per servire gli obiettivi della guerra a livello interno ed esterno e per commercializzare la narrativa israeliana, con l’obiettivo di fare pressione e attivare una guerra psicologica e cognitiva sull’ambiente della Resistenza, nonché di gestire le aspettative per mantenere il pubblico attratto dal movimento sul campo del nemico e cadere sotto la sua influenza psicologica, attraverso la disinformazione e la manipolazione dell’informazione. Tutte queste tattiche e altri strumenti mediatici che tentano di manipolare e fare pressione sull’avversario, fanno parte dei media di guerra che sono inseparabili dall’azione militare e che servono a legittimare attacchi sistematici davanti all’opinione pubblica interna ed esterna. Qui, i media della Resistenza svolgono un ruolo importante combattendo e smantellando l’altra narrativa, il cui interesse e focus è su ciò che sta accadendo con l’altra parte e sul terreno dell’avversario, cioè con la Resistenza.
Oggi stiamo conducendo la più feroce guerra militare sul campo, con attacchi israeliani contro civili ed edifici residenziali e omicidi mirati, ma parallelamente viene condotta anche una guerra mediatica, dotata di telecamere, tecnologia, web, penne e altri mezzi, molte delle quali sono reclute pagate che portano armi più affilate della spada. Il ruolo dei media è diventato equivalente al ruolo della forza che ha l’ultima parola sul campo. I media, con le loro varie tecniche, svolgono un ruolo importante nelle battaglie del destino e, nonostante le difficoltà e le capacità limitate, i media della Resistenza rimangono coesi ed essenziali nella guerra in corso, ed sono anche proattivi nel trasmettere l’immagine corretta e influente.
di Redazione