Mattarella: “Nessuno è al di sopra della legge”
Non si era ancora espresso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in merito ai fatti giudiziari a strascico della vicenda Diciotti. Un silenzio che ai più era parso sintomo di difficoltà, ma che evidentemente era solo una parentesi di riflessione. In occasione del centenario della nascita dell’ex Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, in un intervento a Montecitorio, Mattarella è stato perentorio nell’affermare che: “Nessuno è al di sopra della legge. Neanche i politici”.
Il riferimento a quanto accaduto nei giorni scorsi, ossia agli attacchi del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nei confronti della magistratura, è più che palese, nonostante il Mattarella non faccia nomi e cognomi. L’intervento di Mattarella si è reso necessario alla luce di quanto affermato da Salvini (rigorosamente in diretta social) in occasione della ricezione dell’avviso di garanzia per sequestro di persona aggravato, arresto illegale ed abuso d’ufficio. Davanti ad una webcam il ministro dell’Interno è stato capace di affermare che lui era un eletto dal popolo che gode di un forte consenso, mentre i magistrati che lo indagano no.
Una plateale sfida da parte di un politico spregiudicato e del tutto refrattario a richiami all’ordine da parte di alleati, nemici ed autorità varie. Lui dichiara di andare avanti contro tutto e tutti, pronto ad immolarsi al grido di “prima gli italiani”, “chiudiamo i porti” et similia.
Pertanto, il presidente Mattarella si è sentito in dovere di precisare che: “Nel nostro ordinamento non esistono giudici elettivi: i giudici traggono la loro legittimazione dalla Costituzione”. Dichiarazioni che possono apparire come un pedante ripasso di elementi di diritto costituzionale, ma che evidentemente i tempi ed il clima politico attuali richiedono.
L’Italia sembra essere passata dalle mani dei super competenti, dell’alterigia accademica e dello snobismo elitario a quelle degli arrabbiati, recalcitranti, vogliosi di rottura con il passato asfittico, ma senza le basi minime di preparazione e buon senso per affrontare tale sfida.
Per tale motivo, l’intervento alla Camera del presidente Mattarella, suona come un appello al buon senso che un ammonimento istituzionale, una spruzzata d’acqua gelata in faccia al pugile suonato che non focalizza più così bene l’avversario sul ring e inizia a tirare pugni a casaccio, con il rischio di danneggiare il suo stesso staff.
Proprio nelle ultime ore si è appreso che anche i magistrati della Corte dei Conti del Lazio hanno aperto un fascicolo nei confronti di Matteo Salvini, per danno erariale derivante proprio dalla vicenda del lungo stallo della nave della Guardia Costiera Diciotti nel porto di Catania.
di Massimo Caruso