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Lo Zio Sam e le sue malvagie creature

di Giovanni Sorbello

Non si ferma l’avanzata delle milizie curde e dell’esercito iracheno contro i mercenari dell’Isil. Più di 60 terroristi sono stati uccisi dopo aspri combattimenti scoppiati la scorsa notte nei pressi del villaggio di Sultan Abdullah, nel nord dell’Iraq. Una dichiarazione apparsa sul sito web del Partito Democratico del Kurdistan, afferma che almeno 60 corpi di “falsi jihadisti” sono stati rinvenuti dopo gli scontri di ieri sera.

Gli Stati Uniti, dopo i discutibili quanto inutili attacchi aerei contro l’Isil, sono desiderosi di rimettere gli scarponi nel Paese del Golfo. Ecco scattare la pianificazione, per la prossima primavera, di una massiccia offensiva militare per riconquistare la città di Mosul, la più grande città del nord dell’Iraq divenuta una delle le roccaforti dell’Isil, da quando lo scorso giugno i soldati iracheni sono fuggiti consegnando la città ai terroristi. L’azione militare, non ancora approvata dal governo di Baghdad, coinvolgerà circa 25mila soldati.

Oltre alla scomoda e indesiderata presenza americana, la missione militare dovrebbe coinvolgere i soldati iracheni, i combattenti peshmerga ed ex agenti di polizia di Mosul. L’attacco dovrebbe prendere il via in primavera, prima che arrivi il caldo estivo e il mese di Ramadan.

Ieri il ministro della Difesa iracheno, Khaled al-Obeidi ha criticato gli Stati Uniti per la dichiarazione su un presunto calendario dell’offensiva, aggiungendo che i comandanti militari non dovrebbero mostrare le loro intenzioni al nemico, non avendo tra l’altro una precisa conoscenza della situazione sul terreno. E’ molto importante – continua il ministro – prendersi il tempo necessario per definire il piano di questa battaglia. “Un funzionario militare non dovrebbe rivelare i tempi di un’offensiva, la battaglia per Mosul inizierà quando i preparativi saranno stati completati, e saranno i comandanti militari iracheni a prendere le decisioni sul campo”, ha concluso Khaled al-Obeidi.

A seguito della dura critica lanciata dal ministro iracheno, il nuovo segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Ash Carter ha dichiarato ai giornalisti che non c’è conferma sulla tempistica dell’attacco. Il caro e vecchio Zio Sam, persa quella lungimiranza distruttiva degli anni passati che lo vedeva trionfare su ogni campo di battaglia, dimostra di avere ancora le idee poco chiare su come “combattere” la sua ultima malvagia creatura, l’Isil.

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