L’Iran vince un’altra battaglia legale contro Israele
di Redazione
L’alta corte svizzera ha respinto il ricorso di una società israeliana per una somma di denaro dovuta all’Iran per una joint venture creata prima della rivoluzione islamica del 1979.
Nel 1968, è stato costruito un oleodotto dal deposto regime di Mohammad Reza Pahlavi – ultimo monarca dell’Iran – e dalla società israeliana Eilat-Ashkelon Pipeline Co, per trasportare petrolio iraniano verso il Mediterraneo. L’impresa è stata interrotta dopo la rivoluzione iraniana e la costituzione della Repubblica islamica, che non riconosce il regime israeliano.
La società israeliana ha rifiutato di rimborsare la quota dei ricavi dell’Iran dalla joint venture. La Repubblica islamica ha esercitato nel 1994 il ricorso per il pagamento, prima in Francia e poi in Svizzera. Il Tribunale federale di Zurigo ha respinto il ricorso della società israeliana condannandola al pagamento di 1,1 miliardi di dollari, più 461mila in interessi, spese processuali, e le spese di rappresentanza legale di Teheran.
All’inizio di questo mese, il Tribunale federale di Losanna ha respinto un altro ricorso della ditta israeliana Trans-asiatica Oil Ltd., in un caso simile di collaborazione con il deposto regime Pahlavi. L’azienda è stata condannata a pagare all’Iran 1,2 miliardi di dollari come parte dei ricavi per il petrolio venduto a Israele prima della rivoluzione del 1979. La società israeliana era stata coinvolta in una collaborazione con la compagnia nazionale di petrolio iraniana sotto Pahlavi. La ditta israeliana gestiva una flotta di navi cisterna per trasportare petrolio iraniano per i clienti europei. La collaborazione è finita nel 1979, ma l’azienda di Israele ha rifiutato di pagare il petrolio iraniano già venduto a terzi. La somma totale in quest’ultimo caso è stimata in circa sette miliardi di dollari.