Libia, Haftar muove verso Tripoli
Le forze militari fedeli al generale libico Khalifa Haftar hanno iniziato ad avanzare nelle città e nei distretti occidentali del Paese, con scontri in corso nel sud della capitale Tripoli, controllata dal governo di Fayez al-Sarraj, riconosciuto a livello internazionale.
L’Esercito Nazionale Libico (Lna) di Haftar ha annunciato ieri che l’avanzata sulla zona occidentale del Paese ha lo scopo di sradicare quelli che vengono chiamati “gruppi terroristici”. “In adempimento delle ordinanze del generale Haftar, diverse unità militari si sono spostate nella regione occidentale per eliminare i restanti gruppi terroristici situati negli ultimi nascondigli”, riporta la dichiarazione.
L’ufficio stampa dell’Esercito Nazionale Libico ha anche pubblicato un video che mostra un convoglio di veicoli corazzati e camioncini con cannoni pesanti montati, sulla costa lungo la città orientale di Bengasi. Il dispiegamento ha spinto il governo nazionale di Tripoli (Gna), amministrato da Sarraj, a dichiarare un “allarme generale” a tutto l’esercito e alle forze di sicurezza.
Sarraj ha dichiarato di aver ordinato alle forze filo-governative di prepararsi ad “affrontare tutte le minacce… da gruppi terroristici, criminali, fuorilegge e tutti coloro che minacciano la sicurezza di ogni città libica”. Il governo di Tripoli ha denunciato la mossa come una “escalation” e ha invitato le forze di Haftar a “smettere di usare il linguaggio delle minacce”.
Il portavoce dell’Esercito Nazionale Libico, Ahmed al-Mismari, ha dichiarato che gli scontri sono scoppiati tra le forze fedeli ad Haftar e quelle alleate al Gna vicino a Gharyan, una città a sud di Tripoli. A gennaio, l’Esercito Nazionale Libico ha avviato una campagna militare per prendere il controllo del sud della Libia e dei suoi giacimenti petroliferi.
Mediterraneo e caos libico
Il risultato della guerra in Libia è un disastro che sta maturando a poca distanza delle coste italiane, e su cui l’Italia, che è la prima a piangerne le conseguenze, non è minimamente in grado d’influire, dopo essersi fatta strappare di mano ogni opportunità. Come sempre.
Ultima notazione è il totale (e vergognoso) disinteresse dei media, su una vicenda che impatta e impatterà rovinosamente sugli interessi e sulla società italiana. Reazione che l’accomuna ad una classe politica quantomeno inetta, capace solo d’ignorare i problemi veri fino a quando non ne viene travolta.
di Giovanni Sorbello