Libano. Reazioni e condanne per l’attentato all’ambasciata iraniana
Sale a 25 il bilancio delle vittime del duplice attentato all’ambasciata iraniana, nel quartiere Jinah a sud di Beirut. Secondo quanto ha riportato un giornalista di Al Manar, un uomo e suo figlio sono deceduti ieri, in seguito alle gravissime ferite riportate nelle due esplosioni. La prima di queste esplosioni era avvenuta ad opera di un attentatore suicida a bordo di una moto che, giunto nei pressi dell’ambasciata, si è fatto saltare in aria.
Tre minuti più tardi, proprio mentre giungevano i primi soccorsi e molte persone erano accorse per verificare l’accaduto, un altro attentatore suicida si è lanciato sul luogo con la propria auto carica di esplosivo, provocando vittime e danneggiando gli edifici circostanti.
Si è parlato in un primo momento di circa 150 feriti, ma il bilancio, purtroppo, era solo approssimativo e destinato a salire. Immediate le reazioni dei Paesi coinvolti; dal Libano, il Primo Ministro Najib Mikati ha parlato di “vile atto terroristico”. Mikati, le cui dichiarazioni sono state riportate dall’agenzia di stampa libanese Nna, ha affermato che lo scopo degli attentanti è quello di creare ulteriori divisioni in Libano ed ha auspicato che gli apparati di sicurezza facciano il possibile per accelerare le indagini e arrestare i colpevoli.
L’ambasciatore iraniano a Beirut, Ghazanfar Roknabadi, sostiene che il duplice attentato serva gli interessi regionali del regime israeliano ed ha voluto rassicurare gli animi dicendo che l’azione terroristica non ha assolutamente minato la solidità dei principi che guidano i governi dei due Paesi coinvolti. A queste dichiarazioni hanno fatto eco quelle del portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Marzieh Afkham che ha accusato il regime israeliano e i suoi mercenari di essere dietro i due sanguinosi attentati terroristici.
Il Ministro dell’Informazione siriano Omran al-Zoubi ha puntato il dito contro l’Arabia Saudita e gli altri Stati arabi del Golfo Persico. Inoltre, il governo siriano ha dichiarato che comuni sono i nemici che colpiscono la Siria, il Libano e l’Iraq ed ha invitato il popolo libanese a rispettare l’Unità nazionale per affrontare il terrorismo.