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Forze libanesi dietro agguato a Tayouneh

La milizia delle Forze libanesi, a conferma della sua indole criminale, giovedì scorso ha ricordato l’anniversario della fine della guerra civile del 1990, massacrando sette civili nell’area di Tayouneh, dove era prevista una protesta contro la politicizzazione dell’indagine sull’esplosione del porto di Beirut.

Erano le 10:30 quando i cecchini delle Forze libanesi hanno aperto il fuoco contro manifestanti pacifici che stavano organizzando la protesta vicino al Palazzo di Giustizia. Video e foto diffusi dai media hanno mostrato cecchini appostati sui tetti degli edifici della zona.

Un medico del dipartimento di emergenza dell’ospedale Al-Sahel, dove sono stati trasferiti la maggior parte dei martiri e dei feriti, ha dichiarato al giornalista di Al-Manar che le ferite erano nella parte superiore dei corpi dei manifestanti, indicando che l’obiettivo era uccidere i manifestanti. Quindi, quello di giovedì è stato un chiaro agguato della famigerata milizia.

Tra le vittime anche una donna che si trovava all’interno della propria casa colpita dal fuoco di un cecchino alla testa.

Al-Manar rivela i nomi degli assassini delle Forze libanesi

Al-Manar ha rivelato i nomi dei miliziani delle Forze libanesi che hanno preso parte all’imboscata di Tayouneh. George Touma, militante delle Forze libanesi, stava guidando un Black Wrangler nella zona dell’imboscata. Suo figlio, Rodrigue Touma, un altro militante che si spostava da un edificio all’altro sparando sui manifestanti a Tayouneh. Al-Manar ha anche rivelato i nomi di altri militanti che hanno sparato sui manifestanti: Nassib Touma, Rodney Asswad, Najib Hatem e Tawfik Moawad.

Quanto ai comandanti che guidavano i militanti e si coordinavano con il comando della milizia delle Forze libanesi sul campo, Al-Manar ha rivelato i nomi di tre di loro: Tawfik Simon Moawad, Elias Michel Nakhle e Shokri Bou Saab.

La figura più influente che aveva il compito di controllare le posizioni dei cecchini e monitorare la presenza dei militanti nella vicina area di Ain Al-Remmaneh era Pierre Jabbour, secondo le informazioni ottenute da Al-Manar. Jabbour è il comandante della sicurezza delle Forze libanesi, che lavora a stretto contatto con il capo della milizia, Samir Geagea, noto criminale di guerra.

di Yahya Sorbello

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