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Libano, Forze libanesi cavallo di Troia israeliano

Mentre Hezbollah difende i confini libanesi dall’aggressione israeliana, Israele e alleati si sforzano per aprire in Libano un fronte interno contro il movimento di Resistenza.

Negli ultimi giorni, mentre l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media era rivolta alla guerra tra Israele ed Hezbollah, la città a maggioranza cristiana di Maarab, nel Jabal, ha ospitato una conferenza specifica con obiettivi altamente pericolosi per la situazione interna libanese. 

L’organizzazione di questa conferenza, sotto il titolo “Incontro nazionale globale per salvare il Libano”, è stata portata avanti dal partito delle Forze libanesi guidato da Samir Geagea, uno dei principali oppositori di Hezbollah e una pedina filo-occidentale sostenuta dagli Stati Uniti, dal regime israeliano e da alcuni Paesi arabi. L’incontro, che contrariamente al suo slogan e titolo puzzava di sedizione e divisione, si è concluso come un “bambino nato morto”. 

Obiettivi della conferenza 

Questo incontro avrebbe dovuto tenersi alla presenza di tutti i gruppi contrari a Hezbollah e al Movimento Patriottico Libero guidato da Gebran Bassil. Gli organizzatori dell’incontro e in particolare Geagea, pensando ingenuamente che dopo il martirio del capo di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, il terreno fosse pronto per il crollo del governo e l’assunzione della guida del Libano nel prossimo gabinetto, hanno preso come pretesto per questa mossa politica l’elezione di un nuovo presidente, il salvataggio del Libano dalla guerra e la spinta verso l’attuazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza per fermare l’aggressione israeliana. 

In realtà, Geagea, sostenuto dalle ambasciate straniere e, in particolare, degli Stati Uniti, ha cercato di organizzare una manovra farsa contro un incontro tenutosi in precedenza in cui il presidente del Parlamento Nabih Berri, il primo ministro ad interim Najib Mikati e il leader druso Walid Jumblatt, avevano espresso all’unanimità il loro sostegno a Hezbollah. 

Fin dall’inizio, ai partiti politici è stato chiaro che dietro la richiesta di attuazione delle risoluzioni 1559 e 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l’obiettivo principale di questo spettacolo politico era quello di tracciare una tabella di marcia per fare pressione su Hezbollah e rilanciare il dibattito favorito da Israele sul disarmo di Hezbollah e sul cambiamento dell’equazione delle armi in Libano. Ciò è stato sufficiente per la maggior parte dei partiti per boicottare questa conferenza cospirativa. 

Geagea fedele servo di Israele

Nella conferenza stampa successiva a questo incontro, Geagea ha rivelato le sue intenzioni principali, affermando: “Israele cerca di raggiungere i suoi obiettivi, non quelli di nessun altro partito, e noi crediamo che anche se Hezbollah dovesse ottenere tutte le vittorie del mondo, non si potrà tenere un governo in Libano con la presenza di un partito armato”.

Queste parole, in un momento in cui Hezbollah non difende un particolare gruppo etnico o una città, ma l’integrità territoriale dell’intero Libano dall’aggressione del regime israeliano e mentre l’opinione pubblica conferma questo programma e sostiene la legittima difesa di Hezbollah, non possono avere altro scopo che pugnalare alle spalle le forze che stanno difendendo il Libano. 

La cosa più insignificante che si possa dire dell’incontro di Maarab 2 è che si tratta del secondo tentativo fallito delle Forze libanesi di guidare l’opposizione. L’incontro si è tenuto mentre gli sciiti, i sunniti e i drusi, e oltre la metà dei cristiani erano assenti. Solo un membro musulmano del parlamento su 64 ha partecipato all’incontro. 

Libano, partiti contro posizione di Geagea

In realtà, non solo la maggior parte delle fazioni parlamentari non ha accolto con favore questo incontro, ma perfino i partiti di opposizione lo hanno boicottato, circostanza che può essere considerata la ragione per cui questi partiti hanno preso coscienza del sostegno dell’opinione pubblica alla Resistenza contro l’aggressione israeliana.

Ad esempio, il Lebanese Democratic Movement, un movimento di opposizione, ha condannato l’attacco israeliano alle forze Unifil, affermando in una dichiarazione che l’incontro di Maarab non ha soddisfatto le aspirazioni del movimento ed è stato un incontro insignificante, a cui hanno partecipato solo le Forze libanesi, il suo leader Geagea e i membri del parlamento del partito. 

Il blocco parlamentare del Raduno Democratico ha affermato che il motivo del boicottaggio dell’incontro sono le posizioni di Geagea che non solo non realizzano un progetto di salvezza nazionale, ma promuovono anche radicalismo e isolamento e alimentano le divisioni etniche. 

Perfino importanti personalità dell’opposizione come Fouad Siniora non hanno partecipato a questo incontro, il che testimonia lo squilibrio esistente all’interno dell’opposizione e che era già stato evidente nella conferenza di Maarab 1, dove tutti gli sforzi per colmare il divario tra le forze dell’opposizione sono falliti.

Forze libanesi, il cavallo di Troia di Israele in Libano 

Certamente, in un momento in cui la macchina da guerra israeliana alle porte del Libano è stata fermata dal muro di Hezbollah, impegnare il movimento di Resistenza in una lotta politica interna serve gli interessi di Israele. 

Gli aspetti interessanti delle parole chiave utilizzate da Geagea e dai suoi alleati durante l’incontro sono state le risoluzioni 1559 e 1701, la stessa scusa che Israele sta usando in questi giorni per attaccare il Libano. 

La collusione delle Forze libanesi con Israele risale all’occupazione del Libano, quando l’esercito israeliano si affidò a gruppi proxy come le Falangi e il cosiddetto gruppo militante Southern Lebanon Army dal 1982 al 2000, che consisteva principalmente di cristiani maroniti, per controllare il sud. Entrambi questi gruppi erano una dura opposizione ai gruppi palestinesi e a Hezbollah. 

Uno dei crimini orribili scaturiti dall’alleanza tra Forze libanesi e Israele fu il massacro di migliaia di rifugiati palestinesi nei campi profughi di Sabra e Shatila, considerato un giorno nero nella storia del Libano. 

Infine, l’Esercito del Libano del Sud fu sciolto nel 2000 dall’allora Primo Ministro israeliano Ehud Barak. Tuttavia, oggi i leader israeliani sembrano aver reclutato Geagea e le Forze libanesi come loro cavallo di Troia per penetrare nel Libano saldamente protetto da Hezbollah. 

di Redazione

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