Russia protegge i bambini da una subdola propaganda
Russia – Sulla scia di provvedimenti amministrativi in vigore a San Pietroburgo, a Kaliningrad e in altre province, la Duma, il parlamento russo, ha votato una legge che punisce la propaganda omosessuale a danno di minori con multe fino a 12.500 euro.
Legge contro associazioni, non contro singoli
I media occidentali hanno già iniziato a recitare la solita litania d’indignazione nei confronti della tirannica Russia. Definita in modo sprezzante “ennesima legge dal gusto sovietico”, è stata incriminata per un passaggio in cui si annuncia il divieto di “azioni pubbliche mirate a promuovere la sodomia, il lesbismo, la bisessualità e il transgender tra i minori”. In pochi, tuttavia, si sono occupati di riportare un’importante precisazione presente nel testo di legge, ovvero che il divieto è rivolto non a singoli individui, bensì ad associazioni.
Quelli che vengono messi al bando, dunque, sono i volantinaggi da parte di gruppi omosessuali davanti alle scuole, le immagini di persone dello stesso sesso in atteggiamento intimo trasmesse in tv durante le fasce protette e altre iniziative simili. L’elenco non contempla alcun tipo di limitazione alle singole persone omosessuali. A differenza di quanto insinuano alcuni media nostrani, questa legge non è una recrudescenza dei pogrom e non prevede di “mettere i gay nel mirino”.
Porre rimedio a una subdola propaganda senza freno
L’obiettivo che la legge si prefigge, invece, è quello di proteggere la più vulnerabile tra le categorie, i bambini. È lo strumento giuridico che la Russia vuole utilizzare per porre freno all’incessante pressione culturale che, come avviene in molti Paesi, penetra tra le aule scolastiche e nel tubo catodico per promuovere l’omosessualità tra l’infanzia. È ancora Elena Misulina a denunciare questa situazione: “La sua propaganda senza freno la troviamo ovunque”. A farle eco, Dimitri Pershin, responsabile del Dipartimento giovani della Chiesa ortodossa russa: “La determinazione mostrata dai rappresentanti delle minoranze sessuali di continuare a manifestare davanti a istituti per l’infanzia, indica la tempestività di questa legge regionale, che dovrebbe ottenere status federale. Aiuterà a proteggere i bambini dalla manipolazione condotta da minoranze che promuovono la sodomia”.
Russia e democrazia garantita
Le parole di questi due esponenti istituzionali sono largamente condivise dalla popolazione russa. La legge in questione gode di ampio consenso non solo all’interno della Chiesa ortodossa e della Duma – dove 388 deputati hanno votato a favore, uno si è astenuto e un altro ha votato contro -, ma anche nella società civile. Un sondaggio dell’Istituto Levada Center, infatti, rende noto che il 65% dei russi è favorevole a questo provvedimento. A fronte di una così limpida espressione di democrazia, appaiono patetiche le accuse di dispotismo mosse dalla stampa occidentale nei riguardi del governo russo.
Russia, interesse nazionale più forte del politicamente corretto
Eppure, la questione non finirà qui. Data la vigile attenzione che la comunità internazionale garantisce alle lamentele delle comunità omosessuali ogni qual volta queste denuncino violazioni dei loro diritti, c’è da scommettere che la Russia avrà di che patire contumelie e pressioni. Imperturbabile, il presidente russo Vladimir Putin si fa beffe di simili minacce e continua a perseguire la strada maestra dell’interesse nazionale. Ecco cosa risponde a chi strumentalmente lo attacca sul tema degli omosessuali: “La Russia ha un problema demografico, io ho il dovere di occuparmi dei diritti delle coppie che generano prole”.
di Federico Cenci