La Gran Bretagna non riesce ad inserire Hezbollah nella lista nera dell’Ue
di Giovanni Sorbello
Le pressioni internazionali contro il movimento di resistenza libanese Hezbollah, si fanno sempre più incessanti. La Gran Bretagna non è riuscita ancora una volta a convincere l’Unione europea ad inserire il braccio armato di Hezbollah sulla sua lista nera dei gruppi terroristici.
La richiesta della Gran Bretagna è stata discussa per la seconda volta da una speciale commissione dell’Unione europea a seguito di un incontro avvenuto il 4 giugno, in cui i diplomatici britannici non sono riusciti a convincere un numero utile di governi scettici.
I diplomatici hanno dichiarato che i colloqui non sono finiti, perchè la Gran Bretagna potrebbe portare il dibattito ad un livello superiore, possibilmente alla riunione di luglio dei ministri degli Esteri.
La Gran Bretagna sostiene che Hezbollah dovrebbe subire sanzioni europee, perchè responsabile dell’attentato contro un autobus in Bulgaria nel luglio scorso, in cui morirono cinque israeliani e il loro autista.
Hezbollah ha sempre negato ogni tipo di coinvolgimento in quell’attentato, respingendo accuse che tra l’altro non hanno mai avuto il supporto di una benchè minima prova.
La Gran Bretagna, per dare credibilità alle sue accuse, ha citato anche una condanna a quattro anni di carcere pronunciata nel marzo scorso da un giudice cipriota, contro un membro di Hezbollah accusato di aver complottato degli attacchi contro gli interessi israeliani sull’isola.
L’Unione europea ha sempre messo in forte dubbio le accuse – infondate – contro Hezbollah sull’attentato in Bulgaria. “Ci sono considerazioni di ordine giuridico”, “Non abbiamo mai visto le prove” concludono i diplomatici europei.
Nessuno considera, o forse non gli conviene considerare, che la reale forza di Hezbollah non sta nel suo arsenale militare, ma nella fede e nel sostegno incondizionato che il popolo libanese ha nei confronti della resistenza.
