La divisione dello Yemen non serve ad alcun partito regionale
La presa del potere da parte dei ribelli sciiti Houthi (Ansarullah) in Yemen sta suscitando le ire dei Paesi del Golfo perfettamente allineati con gli Usa. L’aver cacciato l’ex presidente fantoccio Abed Rabbo Mansour Hadi, fedele servitore degli interessi sauditi e americani nel Paese, ha fatto dei combattenti Houthi il nemico numero uno da eliminare, ovviamente per l’Occidente e i suoi alleati.
L’assistente del ministro degli Esteri iraniano, Amir Abdul Hussein, ha invitato i protagonisti regionali a non provocare una guerra interna in Yemen, sottolineando che sarebbe un grave errore strategico.
Abdul Hussein ha avvertito che la divisione dello Yemen non serve ad alcun partito nella regione, sottolineando che il popolo e i leader dello Yemen non permetteranno che il Paese faccia la fine della Somalia o della Libia.
L’alto funzionario iraniano ha dichiarato che la Repubblica islamica dell’Iran supporta l’unità nazionale in Yemen, l’applicazione degli accordi di pace e la dichiarazione costituzionale dell’attuale Consiglio nazionale di transizione.
Migliaia di manifestanti sono scesi oggi nelle strade della capitale Sana’a, per esprimere sostegno alla dichiarazione costituzionale di Ansarullah, che richiede a tutte le parti di partecipare alla politica dello Yemen. I partecipanti hanno inoltre criticato aspramente gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita per ingerenza negli affari interni dello Yemen.