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Khamenei invita gli iraniani ad essere vigili in vista delle prossime elezioni

di Giovanni Sorbello

Il leader della rivoluzione islamica l’Ayatollah Seyed Ali Khamenei, ha avvertito ieri nel corso di un discorso tenuto a Teheran, che i Paesi nemici stanno cospirando per minare le prossime elezioni iraniane, invitando la nazione iraniana a restare vigile contro tali sistemi in vista dell’Assemblea degli Esperti e delle elezioni parlamentari che si terranno il prossimo venerdì.

Dalla vittoria della rivoluzione islamica nel 1979, i nemici – continua Khamenei – hanno sempre tentato di minare le elezioni nel Paese, ma senza riuscirvi; negli ultimi anni queste forze ostili si sono limitate a contestare la legittimità delle elezioni.

“La loro intenzione per le prossime elezioni è di minare il Consiglio dei Guardiani e mettere in discussione le sue decisioni”, afferma Khamenei, descrivendo il Consiglio come una delle istituzioni fondamentali della Costituzione islamica.

“Mettendo in discussione le decisioni del Consiglio dei Guardiani, le elezioni sarebbero percepite come illegale, e, di conseguenza, il parlamento eletto, così come le leggi che sancisce sarebbero considerati illegali”, ha dichiarato il leader iraniano.

Queste trame hanno lo scopo di rilegare il Paese in un vuoto giuridico, avverte l’Imam Khamenei, invitando gli iraniani ad essere vigili in vista delle elezioni.

L’Assemblea degli esperti e le elezioni parlamentari si terranno simultaneamente il 26 febbraio. Attualmente sono 290 i seggi disponibili nel parlamento iraniano, noto come Majlis, eletti con voto diretto del popolo per un mandato di quattro anni. L’Assemblea degli Esperti elegge e supervisiona le attività del leader della Rivoluzione islamica.

Le prossime elezioni in Iran, le prime dalla caduta delle sanzioni imposte dall’Occidente, rappresentano un banco di prova di eccezionale importanza per il popolo iraniano. Oltre alla solite pressioni dell’Occidente, che nonostante la presunta distensione tenta ancora di fomentare dissidi e divisioni tra il popolo iraniano, un altro aspetto fondamentale è rappresentato dal fatto che queste elezioni parlamentari anticipano di un anno quelle presidenziali.

Nelle ultime settimane, il clima politico nel Paese ha subito un’impennata dopo le dichiarazioni dell’ex presidente Mahmud Ahmadinejhād, che in varie circostanze ha annunciato il suo ritorno in politica e la candidatura alle prossime presidenziali. Quindi, le elezioni della prossima settimana rappresentano anche un importante banco di prova per le varie coalizioni in vista delle presidenziali del prossimo anno. La disputa tra Conservatori e Riformisti è già cominciata.

Schieramenti a parte, c’è un popolo, forte e dignitoso che pur di mantenere la propria libertà e sovranità ha dovuto affrontare decenni di crimini e atrocità. Oggi, tutti sbandierano presunte quanto pericolose aperture, e gli accordi economici hanno conquistato le attenzioni di tutti, nessuno escluso.

Se la gloriosa Repubblica Islamica iraniana ha saputo resistere agli attacchi feroci di quei Paesi che oggi chiedono maggiori “aperture”, lo si deve grazie alla lungimiranza e alla grandezza di uomini come Khomeini prima e Khamenei dopo, ma soprattutto, al coraggio e alla nobiltà di un popolo che per la propria Patria ha saputo sacrificare i suoi figli migliori.

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