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Italia nelle mani di Draghi (e la Finanza)

La crisi di governo finisce come tutti pensavano: Renzi commette l’ennesimo delitto perfetto, pugnala Giuseppe Conte e consegna l’Italia a Mario Draghi, l’ex presidente della Bce. Nella giornata di ieri Draghi ha accettato l’incarico con riserva dalle mani di Mattarella. È stato lo stesso Mattarella alle 21:20 di lunedì 2 Febbraio a convocare l’ex presidente della Bce. Lo ha fatto subito dopo aver ricevuto il presidente della Camera, Roberto Fico, che ha riferito al capo dello Stato che le consultazioni nei tre giorni precedenti non avevano trovato un accordo e quindi la possibilità di una nuova maggioranza.

Renzi non ha fatto altro che alzare la posta, ogni giorno una richiesta in più, ogni richiesta un chiodo sulla possibilità di un accordo, un gioco al massacro portato avanti dal leader di un partito al 2%. Un gioco che non avrebbe potuto approdare a nulla di diverso che l’uccisione della maggioranza giallo-rossa e alla fine dell’esperienza politica di Giuseppe Conte.

Giuseppe Conte è stato sin da subito il vero obiettivo di Matteo Renzi che già dai primi di dicembre ha iniziato a picconare il presidente del Consiglio sul Mes, sulla delega ai servizi, sul gruppo che avrebbe dovuto vigilare sulla mole di denaro che l’Europa verserà all’Italia, la maggiore beneficiaria del recovery found. Un piatto ricco nella quale Matteo Renzi non si è mai visto come mera comparsa.

Più che capolavoro politico, quella di Matteo Renzi è un’autentica follia visto anche il periodo che sta vivendo l’Italia funestata dalla pandemia Covid, con una campagna di vaccinazione che tra disorganizzazione, vaccini mancanti e ritardi, sta arrancando sempre più ed è quello che non ha nascosto nemmeno Sergio Mattarella che nel messaggio del 2 Febbraio ha messo dei paletti inamovibili: crisi socio economica, campagna di vaccinazione, recovery fund e non solo.

Draghi l’uomo forte dell’Ue

Mario Draghi era stato, sin dall’inizio delle consultazioni, il convitato di pietra e come hanno rivelato alcune indescrizioni i contatti tra il Quirinale e il Professore erano già iniziati da tempo perché, bisognava dare un segnale forte all’Europa che in questi giorni sta guardando all’Italia con molta preoccupazione.

Lo stesso Matteo Renzi ha sempre avuto Mario Draghi come obiettivo, ed ha alzato la posta sempre di più sino a quando il cerino è rimasto in mano a Giuseppe Conte che è stato spazzato via con una mossa da prima Repubblica.

Le consultazioni hanno lanciato un segnale chiaro, ed è quello del fallimento di un’intera classe dirigente. Il trasformismo dei 5Stelle che dalla Lega sono passati al Pd.

Un governo, quello di Conte, raffazzonato, nato male e cresciuto tra mille vicessitudini, ultima in ordine di tempo la pandemia da Covid19 che ha mandato gambe all’aria tutti e tutto. Poi arriva l’ego di Renzi che non ha accettato più di essere una mera comparsa in un gioco che lo avrebbe visto sparire sempre di più. Da qui l’idea di mettere fine al governo in cui anche lui era parte attiva, convinto che non si sarebbe andati ad elezioni, fregandosene della situazione attuale.

Infatti, si è rimesso in careggiata giocando una partita da protagonista, ben sapendo che questa potrebbe essere la sua ultima possibilità perché le inevitabili elezioni che ci saranno nel 2023, lo vedranno sparire definitivamente dallo scenario politico. Con la pace di tutti e l’inconsistenza di un popolo, l’Italietta è stata definitivamente consegnata nelle di mani di quella Finanza che ha saccheggiato Popoli e Nazioni.

di Sebastiano Lo Monaco

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