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Italia e Israele: le armi e l’intesa

Negli ultimi decenni, si è giocata una partita di fondamentale importanza tra l’Italia e Israele. Nel 1987 venne stipulato un accordo di sicurezza tra le due nazioni, un accordo che vincolava le parti al rispetto reciproco dei livelli di segretezza sui dossier classificati. “Le parti attribuiranno a tutte le questioni classificate ricevute, prodotte o sviluppate lo stesso grado di protezione della sicurezza che garantiscono ai propri documenti classificati a livello equivalente”, recitava l’accordo. In parole semplici, uno tra Italia e Israele dichiara Top Secret un dossier, un documento o una compravendita, l’altro Paese è obbligato a fare la stessa cosa.

Nel 2005, quanto espresso sopra è patto integrante del Memorandum di intesa in materia di difesa, dove si consente di mantenere segreta qualsiasi operazione di compravendita di forniture militari tra i due Paesi. Di tutto ciò, però, non si trova traccia; l’unico indizio è emerso dai vecchi stenografici della discussione in Senato precedente all’approvazione della legge di ratifica avvenuta proprio nel 2005.

Luigi Malabarba, nome sconosciuto ai più, capogruppo di Rifondazione Comunista all’epoca dei fatti, assunse il ruolo di Cassandra: “Se il memorandum sarà ratificato, l’industria militare e le forze armate del nostro Paese saranno coinvolte in attività di cui nessuno, neppure il Parlamento, sarà messo a conoscenza”. Come sempre accade in questi casi, le parole di Malabarba furono accolte con sorrisi se non con scherno; il governo Berlusconi approvò quel memorandum che è ancora in vigore.

Accordo Italia-Israele: in cosa consiste

La trasmissione “Presa Diretta” ha chiesto numi all’avvocato Luigi Paccione che ha spiegato: “In virtù di questo accordo, il nostro Paese è vincolato alla segretezza sui rapporti militari con uno Stato impegnato nello sterminio del popolo palestinese e che occupa quella terra illegalmente da oltre mezzo secolo. L’accordo, inoltre, non è stato ratificato dal Parlamento in palese violazione dell’articolo 80 della Costituzione”.

La pubblicazione di questo accordo è di fondamentale importanza per comprendere la vera natura del memorandum e la cooperazione militare la cui sospensione è richiesta da tutte le opposizioni.
Accordi di segretezza tra industria militare e della cyber sicurezza, settori in cui l’entità sionista è leader mondiale, con l’Italia in posizione subalterna da sfiorare la dipendenza.

L’Italia acquista da Israele il 20% di tutte le sue importazioni militari, il 26% lo compriamo dagli Stati Uniti.
Il “Bel Paese” manda un fiume di denaro nelle casse dell’apparato militare israeliano.

di Sebastiano Lo Monaco

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