CronacaPrimo Piano

Italia, come svendere un Paese

di Redazione

Il 13 gennaio il peschereccio italiano “Mina” è stato fermato dalla Gendarmeria marittima francese e, dopo essere stato scortato al porto di Nizza, rilasciato dopo il pagamento di una cauzione di 8mila euro.

Il fatto, in sé poco rilevante, ne ha portato alla luce un altro sconcertante: il 21 marzo del 2015, a Caen, i Ministri della Difesa e degli Esteri italiani e francesi hanno firmato un accordo di revisione dei confini marittimi, con cui l’Italia cede alla Francia alcune porzioni di mare dinanzi a Imperia (la cosiddetta “Fossa del Cimitero”, da sempre le acque più pescose di tutta l’area), in cambio, pare, di alcune secche fra l’isola di Capraia e l’Elba.

L’accordo non è stato ratificato dal Parlamento, unico, secondo il dettato costituzionale, legittimato a modificare i confini nazionali, perché di questo si tratta, e neanche è stata predisposta alcuna legge in merito; la Francia, da parte sua, malgrado il trattato sia ancora sulla carta, ha agito come se fosse già vigente anche se a posteriori ha dovuto ammettere l’errore.

La notizia ha fatto insorgere la marineria ligure, che, privata all’improvviso dei tradizionali luoghi di pesca, riceve un colpo durissimo; ma sia le proteste dei pescatori che quelle delle autorità locali sono caute nel silenzio più assordante del Governo. Lo stesso Ministro degli Esteri Gentiloni, dinanzi al sequestro illegittimo del peschereccio, che costituisce un vero e proprio caso diplomatico, s’è guardato bene dallo spendere una parola.

Al di là dei litri di mare ceduti, insieme ai gamberi e ai tonni che vi sono, ciò che lascia di stucco è l’aspetto politico della vicenda: alle spalle di opinione pubblica e Parlamento, senza che niente e nulla sia stato detto sulle motivazioni, sono stati cambiati i confini nazionali. E questo in barba ad ogni processo costituzionale (di fatto ancora non attivato), Regolamenti Comunitari e interessi delle popolazioni ed Enti Locali, che sono stati tenuti all’oscuro di ogni cosa.

Un modo d’agire, quello del Governo Renzi, dilettantistico quanto da magliari, che la dice tutta su quanto tenga in conto il concetto di sovranità (se mai lo conosca), e di come (non) possa essere ritenuto credibile anche quando si parla di gamberoni (ammesso che dietro non ci sia dell’altro).

Mostra altro

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi