Israele abbatte villaggio palestinese per 190esima volta
Le autorità di Israele hanno demolito per la 190esima volta il villaggio arabo beduino di Al-Araqeeb, nella regione meridionale del Negev.
“Le autorità israeliane hanno demolito il villaggio di Al-Araqeeb per la 190esima volta”, ha dichiarato all’agenzia Anadolu, Aziz Al-Touri, membro del Comitato per la difesa di Al-Araqeeb. Questa è l’ottava volta che il villaggio è stato raso al suolo quest’anno.
Le case di Al-Araqeeb sono costruite in legno, plastica e lamiera ondulata. Al-Touri ha confermato che gli abitanti del villaggio intendono ricostruire le loro abitazioni e strutture distrutte.
Zochrot, una Ong con sede a Tel Aviv, ha affermato in un recente rapporto che il villaggio di Al-Araqeeb è stato costruito per la prima volta durante il periodo ottomano e la sua terra è stata acquistata dai residenti.
Il villaggio è stato raso al suolo per la prima volta nel luglio 2010 e ogni volta che i residenti di Al-Araqeeb ricostruiscono le loro tende e le loro piccole case, le forze di occupazione tornano per raderle al suolo, a volte più volte in un mese.
Situato nel deserto del Negev (Naqab), il villaggio è uno dei 51 villaggi arabi “non riconosciuti” nell’area ed è costantemente preso di mira per la demolizione in vista dei piani per giudaizzare il Negev costruendo case per le nuove comunità sioniste. I bulldozer del regime di Israele hanno demolito tutto, dagli alberi alle cisterne dell’acqua, ma i residenti beduini hanno cercato ogni volta di ricostruirlo.
Il razzismo di Israele
I beduini nel Negev devono rispettare le stesse leggi dei sionisti. Pagano le tasse ma non godono degli stessi diritti e servizi dei sionisti nei territori occupati e il regime si è ripetutamente rifiutato di collegare le città alla rete elettrica, alle forniture idriche e ad altri servizi vitali.
Secondo Zochrot, le autorità del regime sionista cercano di prendere il controllo delle terre ed espellere i suoi residenti, con dozzine di villaggi e comunità beduine che affrontano la stessa minaccia nell’area del Negev.
di Redazione