Israele possiede 200 armi nucleari e sono tutte puntate contro l’Iran. La rivelazione è uscita fuori tramite una email di Colin Powell al partner commerciale e donatore democratico Jeffrey Leeds, dove evidenziava gli avvertimenti e le preoccupazioni dell’ex primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sul possibile accordo nucleare con l’Iran.
L’accordo, che pone limitazioni sul programma nucleare pacifico dell’Iran in cambio della rimozione di divieti legati al nucleare contro la Repubblica islamica, è stato perfezionato tra Teheran e il gruppo P5+1 all’inizio di quest’anno. “I negoziatori non possono ottenere ciò che vogliono”, scrive Powell nell’email. L’ex segretario di Stato americano ha respinto la preoccupazione di Netanyahu circa la possibilità da parte dell’Iran di dotarsi di una bomba nucleare. Preoccupazione quantomeno fantasiosa.
L’ex segretario di Stato poi salutato l’accordo sul nucleare, dicendo che ha beneficiato sia l’Iran che l’alleanza guidata dagli Stati Uniti. “L’accordo con Iran è un bene per il Paese e le nostre alleanze… ho studiato abbastanza bene l’accordo”, ha scritto Powell nella email.
Teheran ha sempre messo in chiaro che le armi di distruzione di massa non trovano posto nella sua dottrina di difesa – a differenza di Israele. Il 22 febbraio 2012, il leader della Rivoluzione islamica Ayatollah Seyyed Ali Khamenei ha dichiarato che l’Iran considera la ricerca e il possesso di armi nucleari “un peccato grave” da ogni punto di vista logico, religioso e teorico. L’email di Powell, pubblicata dal gruppo di hacker DCLeaks, fornisce una buona comprensione sull’arsenale nucleare del regime israeliano, da sempre tenuto segreto. Con una stima che va da 200 a 400 testate nucleari nel suo arsenale militare, il regime sionista ha sempre rifiutato di consentire ispezioni ai suoi impianti nucleari militari e di firmare il trattato internazionale di non proliferazione nucleare.
di Redazione
