Irgc: Hezbollah più potente di Israele
Israele non rappresenta più una “pericolosa minaccia” per l’Iran dopo l’ascesa di Hezbollah alla preminenza militare, a dichiararlo il comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc), Hossein Salami.
Il generale iraniano ha dichiarato che la Repubblica Islamica ha preso la decisione di ridurre la minaccia rappresentata da Israele. L’annuncio di Salami segue quello fatto lunedì dal presidente russo, Vladimir Putin, in cui dichiara la vittoria contro il terrorismo in Siria.
Negli ultimi anni, il Partito di Dio (Hezbollah) ha rafforzato la sua reputazione di forza formidabile nella regione. Gli analisti ritengono che il gruppo della Resistenza abbia reclutato estensivamente e acquisito nuove armi e abilità che lo trasformano da un gruppo paramilitare in grado di condurre operazioni di guerriglia in un vero esercito. A questo proposito, Salami ha dichiarato che Israele è stato rimosso dal livello di “pericolosa minaccia” in quanto “Hezbollah è più potente del regime sionista”.
Lunedì, affrontando un forum a Teheran, Salami ha sottolineato che “ogni nuova guerra tra Israele ed Hezbollah, rappresenta una minaccia per la sopravvivenza del regime israeliano”. “Questo dimostra,” ha spiegato Salami, “che gli Stati Uniti sono oramai incapaci di prolungare la sopravvivenza del regime sionista”.
A novembre, il comandante generale dell’Irgc, Mohammad Ali Jafari, ha sottolineato che ogni nuova guerra nella regione porterà all’annientamento del regime sionista. Jafari ha avvertito che il Libano è il primo obiettivo israeliano, e quindi il gruppo della Resistenza libanese di Hezbollah dovrà essere armato contro Israele per mantenere la sicurezza in Libano.
Il Partito di Dio, che combatte i gruppi takfiri in Siria per aiutare a ripristinare la stabilità della regione e del suo Paese, si contrappone agli Usa, all’Arabia Saudita e al regime israeliano che sostengono le organizzazioni terroristiche che combattono il governo siriano. Un tale coinvolgimento contro il terrorismo vince l’approvazione non solo del popolo libanese, ma anche delle varie fazioni politiche.
di Redazione