Kazakistan, stranieri fomentano instabilità
Un nuovo focolaio di “rivolta” è stato acceso alle porte di Mosca. A tal proposito, il portavoce del ministero degli Esteri dell’Iran, Saeed Khatibzadeh, ha affermato giovedì che è chiaro che gli attuali cambiamenti in Kazakistan sono una questione interna, ma alcuni Paesi stranieri stanno approfittando della situazione, cercando di fomentare disordini e instabilità nel Paese.
Il portavoce iraniano Saeed Khatibzadeh ha aggiunto: “Come accennato in precedenza, la stabilità e la sicurezza sono di particolare importanza in Kazakistan, quindi speriamo che il processo di ripristino della pace in quel Paese venga accelerato il più possibile”.
L’alto funzionario dell’Iran ha espresso fiducia che attraverso l’unità interna, il saggio governo e la nazione del Kazakistan risponderanno in modo appropriato agli sforzi dei malvagi stranieri.
Alcune proteste anti-governative sono in corso in Kazakistan dopo che un improvviso aumento dei prezzi del carburante ha suscitato intense condanne pubbliche durante il fine settimana. L’intero gabinetto presidenziale si è dimesso in risposta ai disordini e lo stato di emergenza è stato esteso a tutto il Paese.
Putin in soccorso del Kazakistan
Il presidente kazako, Kassym-Jomart Tokayev, ha dichiarato venerdì di aver ordinato ai militari e alle forze dell’ordine di usare la forza contro i rivoltosi e di aprire il fuoco senza preavviso.
Secondo Tokayev, almeno 20mila uomini armati hanno attaccato Almaty. Ha dichiarato che i rivoltosi armati sono stati addestrati e coordinati dall’estero. Il presidente ha anche criticato i “cosiddetti media ‘indipendenti'” e gli “attori stranieri” per aver innescato la violenza e ha promesso una dura reazione a qualsiasi attacco alla legge e all’ordine.
Tokayev ha ringraziato il presidente russo, Vladimir Putin, per la pronta risposta al suo appello sulle forze di pace e ha sottolineato che le forze della CSTO (Organizzazione del Trattato per la sicurezza collettiva) rimarranno nel Paese solo per un breve periodo.
Inoltre, ha sottolineato che le autorità hanno considerato le richieste fatte dai manifestanti pacifici prima che le rivolte si accendessero e hanno annunciato riforme.
Ad Almaty, la vecchia capitale e la città più popolosa del Kazakistan, centinaia di persone hanno preso d’assalto l’ufficio del sindaco e la vecchia residenza presidenziale. Ci sono state diverse segnalazioni di attacchi contro agenti di polizia e truppe.
di Redazione